Arm torna in borsa alla grande dopo un digiuno lungo sette anni. Come annunciato la società di Cambridge che sviluppa microchip ha debuttato a Wall Street con una Ipo (offerta pubblica iniziale) a 51 dollari lo scorso 13 settembre e ha chiuso la giornata successiva a quota 63,59 dollari, raggiungendo in poche ore la valutazione di 65 miliardi di dollari.

Secondo quanto riferito da Reuters si tratta della quotazione a Wall Street più importante degli ultimi due anni. La società di Cambridge acquisita da SoftBank nel 2016 per 32 miliardi di dollari ha progettato l’architettura dei chip presenti nel 99% degli smartphone e nel 70% di tutti i prodotti tecnologici usati nel mondo.

I risultati di Arm potrebbero infondere fiducia negli investitori

Il risultato ottenuto dalla società di Cambridge potrebbe contribuire a far tornare a crescere la domanda per le Ipo da parte degli investitori, dopo due anni complicati a causa delle tensioni geopolitiche ed economiche, soprattutto per le società impegnate nel settore dell’intelligenza artificiale.

Sulla scia di un comprensibile entusiasmo, il direttore finanziario della società britannica Jason Child ha affermato che in futuro le vendite potrebbero addirittura crescere, considerando che l’azienda ora incassa commissioni del 5% sui chip realizzati con le tecnologie più recenti, mentre in precedenza erano del 3%.

Dopo Arm, diverse altre importanti realtà globali non direttamente operanti nel settore tecnologico sono già pronte a quotarsi in borsa e nel caso anche queste dovessero ottenere ottimi risultati, secondo gli analisti tante altre società potrebbero valutare di entrare nel mercato azionario nel 2024.

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