La situazione per Twitter sta diventando sempre più critica, fin dalla sua acquisizione da parte di Elon Musk alla fine dello scorso anno. Musk, che aveva promesso non avrebbe mandato a casa nessuno dei suoi 7500 dipendenti, ha licenziato quasi il 75% degli impiegati durante questi ultimi mesi ed è andato incontro a diverse cause legali e sfratti che hanno messo la società in ginocchio.

Tra le notizie delle ultime settimane era emerso che Twitter avesse deciso di non pagare più per i servizi cloud di Google, andando incontro alla possibilità di perdere diversi servizi che si poggiavano proprio su questa infrastruttura. Tutto questo aveva spinto Elon Musk a cercare di migrare il maggior numero di questi servizi dai server di Google verso server proprietari, ma il processo è andato incontro ad alcuni ritardi che avrebbero inevitabilmente portato alla chiusura di alcune funzioni entro la fine del mese, data di scadenza del contratto con il colosso di Mountain View.

Tuttavia, stando ad un rapporto di Bloomberg, sembra che Twitter abbia trovato un modo per evitare questa situazione, grazie all’aiuto della nuova CEO Linda Yaccarino, che avrebbe contribuito a ristabilire la relazione con Google. Al momento, le due società stanno negoziando una partnership più ampia che potrebbe includere la pubblicità e l’uso delle API a pagamento di Twitter da parte di Google.

La situazione per il social azzurro non è però tra le migliori: vi sono infatti oltre 20 cause legali da parte di fornitori e proprietari di immobili che sostengono che Twitter non ha pagato le bollette per servizi, prodotti o affitti. Un giudice ha persino ordinato lo sfratto dell’azienda da un ufficio del Colorado a causa di alcuni ritardi nei pagamenti dell’affitto, e negli ultimi giorni è stata avviata una nuova causa legale da parte di alcuni ex dipendenti.

Twitter si rifiuta di pagare i bonus promessi ai dipendenti nel 2022

A citare l’azienda in giudizio è stato Mark Shobinger, ex senior director di Twitter che sta cercando di ottenere lo status di causa collettiva per se stesso e per tutti i dipendenti attuali e passati che non hanno ricevuto il bonus annuale del 2022. La denuncia sostiene che i vari dirigenti avevano ripetutamente promesso ai dipendenti che il bonus del 2022 sarebbe stato pagato al 50% dell’obiettivo entro il primo trimestre del 2023, promessa confermata poi dallo stesso Elon Musk dopo l’acquisizione, ma così non è stato.

Shobinger sostiene che lui e altri impiegati sono rimasti in azienda dopo l’ingresso di Elon Musk proprio grazie ai vari bonus promessi, rifiutando anche altre offerte di lavoro arrivate nello stesso periodo. I bonus, solitamente pagati a marzo, non sono stati erogati, portando ad una causa legale che ammonta a quasi 5 milioni di dollari di danni.

Anche in questo caso, così come in molte altre cause legali avviate nel corso di questi mesi, Twitter non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione.