Che Twitter non stia passando un buon periodo fin dalla sua acquisizione da parte di Elon Musk alla fine dello scorso anno è cosa risaputa. È notizia di queste ore che l’azienda sia stata citata in giudizio in tribunale per violazione dei diritti d’autore, mentre i dipendenti di un ufficio nel Colorado potrebbero essere sfrattati da un momento all’altro a causa di affitti non pagati.

Twitter, acquistata da Elon Musk per circa 44 miliardi di dollari, secondo alcuni rapporti varrebbe al momento meno della metà. Per rientrare nei costi, Musk avrebbe avviato tutta una serie di tagli che però hanno portato soltanto ulteriori disordini nell’azienda. Per esempio la piattaforma potrebbe perdere entro fine mese alcune funzioni importanti a causa di alcuni mancati pagamenti nei confronti di Google, ma tra ex dipendenti che intentano cause legali e grandi aziende che minacciano di abbandonare la nave, la situazione per Musk non è delle più rosee.

Twitter potrebbe perdere alcuni uffici nel Colorado

Tra i vari tagli ai costi messi a punti da Elon Musk per salvare Twitter, vi sono alcuni mancati pagamenti di mesi di affitto di un ufficio collocato a Boulder, in Colorado, che ha spinto il proprietario dell’immobile a portare l’azienda in tribunale per ottenere il pagamento. La notizia è stata lanciata dal Denver Business Journal, e il giudice ha stabilito che l’azienda verrà sfrattata dall’ufficio entro la fine di luglio a causa di oltre tre mesi di affitto non pagato, con un debito complessivo di circa 27.000 dollari al mese.

Non è chiaro quanti dipendenti lavorino ancora nell’ufficio di Boulder, considerando anche i recenti licenziamenti. Elon Musk e la nuova CEO di Twitter, Linda Yaccarino, non hanno commentato la situazione. La stampa, che ha interpellato l’azienda in cerca di delucidazioni, ha ottenuto di tutta risposta una sola e-mail contenente l’emoji della cacca, che è la risposta predefinita a tutte le richieste da parte della stampa da quando il dipartimento comunicazione è stato licenziato.

Twitter citata in tribunale per violazione dei diritti d’autore

L’altra notizia del giorno vede invece Twitter citata in giudizio dalla National Music Publishers’ Association (NMPA) a nome di 17 editori musicali rappresentanti alcuni tra i più grandi artisti del settore, che accusano l’azienda di violazione dei diritti d’autore. La denuncia, presentata in un tribunale federale nel Tennessee e visibile a questo indirizzo, sostiene che Twitter “alimenta il suo business con innumerevoli copie di composizioni musicali che violano i diritti degli editori ai sensi della legge sul copyright”.

La NMPA ha anche fornito una lista di circa 1700 canzoni che, secondo l’associazione, sono state segnalate più volte a Twitter senza che però l’azienda facesse nulla al riguardo, continuando ad “aiutare gli infrattori con le loro violazioni”. Per ognuna di queste violazioni, la NMPA chiede una multa di 150.000 dollari, che porta il totale a circa 250 milioni di dollari.

La denuncia è precedente all’acquisizione dell’azienda da parte di Elon Musk, ma nel ricorso sono stati menzionati anche alcuni tweet del nuovo proprietario di Twitter che sembrerebbero avvalorare la tesi portata avanti dalla NMPA. Tra questi, vi è un tweet in cui Elon Musk suggerisce ad un utente di considerare l’attivazione di Twitter Blue, che secondo la denuncia lo incoraggerebbe a pagare una sottoscrizione per nascondere più facilmente il materiale che infrange il copyright.

Ancora problemi per Twitter, tra sfratti e multe fino a 250 milioni di dollari 1

Nella denuncia non sono stati menzionati fatti recenti importanti, come la questione che ha visto copie del film di “Super Mario Bros” e di “Avatar: la Via dell’Acqua” circolare sul social per ore prima di essere rimosse, ma viene piuttosto menzionato un altro tweet di Musk in cui afferma che la DMCA (legge sul copyright negli Stati Uniti) è una piaga per l’umanità.

Anche in questo caso, Twitter non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla denuncia, gettando ancora più ombre su una situazione che sembra andare giù in picchiata senza sosta.