Google ha recentemente introdotto una serie di nuovi domini di primo livello (TLD), tra cui alcuni che coincidono con estensioni di file comuni, come .zip e .mov. Questa mossa ha sollevato preoccupazioni riguardo ai potenziali rischi per la sicurezza e la confusione che potrebbe derivarne. Ma quanto sono fondati questi timori? Andiamo a scoprirlo in questo articolo.

I problemi legati ai nuovi domini .zip e .mov di Google

La gestione dei domini di primo livello è affidata a organizzazioni approvate dalla Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN), tra cui Google, Apple e Microsoft. Il colosso di Mountain View ha recentemente lanciato nuovi domini di primo livello, tra cui .dad, .phd, .prof, .esq, .foo, .nexus, .zip e .mov. Le implicazioni di .zip e .mov sono particolarmente interessanti, poiché si tratta di estensioni di file comunemente utilizzate, il che potrebbe creare confusione e offrire opportunità ai malintenzionati.

Molti software online convertono automaticamente gli URL in link cliccabili, e con l’introduzione di questi nuovi domini di primo livello è probabile che anche .zip e .mov vengano inclusi in alcuni di essi. Ciò potrebbe portare a situazioni in cui un utente riceve un’e-mail con un link a un dominio .zip, aspettandosi di scaricare un file compresso, ma viene invece indirizzato a un sito web potenzialmente dannoso. Lo stesso vale per l’estensione .mov associata ai file video.

L’uso di domini di primo livello basati su estensioni di file comuni potrebbe favorire i tentativi di phishing e inganno da parte di malintenzionati, sfruttando la confusione tra i nomi dei file e i siti web. Tuttavia, è importante valutare se questi rischi siano effettivamente così gravi come potrebbero sembrare.

Una valutazione più equilibrata dei rischi

Nonostante le preoccupazioni sollevate, è possibile che l’impatto di questi nuovi domini di primo livello sia sopravvalutato. Molti programmi e siti web non convertono automaticamente i TLD non standard in link cliccabili, a meno che non venga aggiunto “https://” all’inizio dell’URL. Inoltre, è probabile che molti software non includano .zip e .mov nell’elenco dei domini di primo livello (TLD) che si collegano automaticamente, proprio a causa delle preoccupazioni sulla sicurezza.

Per quanto riguarda gli altri TLD introdotti da Google, come .dad e .phd, questi offrono invece un modo divertente e personalizzato per creare siti web e, non trattandosi di estensioni di file, non presentano gli stessi problemi legati alla sicurezza. Pertanto, l’adozione di .zip e .mov come domini di primo livello potrebbe non avere conseguenze catastrofiche come alcuni temono. A tal proposito ne sapremo certamente di più nel corso delle prossime settimane, dunque non ci resta che attendere gli sviluppi.

Potrebbe interessarti anche: 1Password introduce le passkey per tutti gli utenti