Il primo visore di Apple dedicato alla mixed reality è al centro delle indiscrezioni di settore ormai da diversi anni e, se finalmente il 2023 potrebbe essere l’anno buono per il suo arrivo sul mercato, non deve sorprendere l’ultima voce di corridoio sull’OS che lo farà funzionare: il team di Cupertino sarebbe a buon punto con lo sviluppo del nuovo sistema operativo dedicato, in precedenza identificato come RealityOS.

L’OS del visore Apple per la mixed reality

La realtà aumentata e quella virtuale sono argomenti sempre più ricorrenti nei piani dei big del settore tecnologico e Apple, che finora ha ricoperto soltanto il ruolo dello spettatore interessato, dovrebbe finalmente mettersi in gioco il prossimo anno. Un nuovo report di Bloomberg sottolinea come il produttore californiano stia continuando ad assumere personale per allestire team cui affidare proprio il lavoro in materia di VR e AR; tra gli altri, sarebbe stato richiamato anche un ex ingegnere che si era separato da Apple lo scorso anno.

In particolare, è l’ultima edizione della newsletter Power On di Mark Gurman di Bloomberg a contenere una serie di informazioni interessanti sui probabili piani di Apple per il 2023. Prima di tutto, Gurman riferisce una notizia di grande importanza nell’economia dell’effettivo arrivo sul mercato del primo visore firmato Apple il prossimo anno: lo sviluppo del sistema operativo dedicato — nome in codice Oak — sembra procedere a ritmo sostenuto, anzi, pare che la prima versione interna sia stata ultimata. Insomma, l’OS dovrebbe essere pronto in tempo utile per il nuovo hardware da lanciare nei prossimi mesi.

Apple cerca personale per il team AR/VR

Del resto, la volontà di Apple di svestire i panni dello spettatore e di ritagliarsi un ruolo in questo mercato trova dimostrazione in un dato significativo: da una parte il colosso di Cupertino ha ridotto le assunzioni di nuovo personale stante un quadro di incertezza economica; dall’altra, però, non ha smesso di cercare nuove figure da inserire nel team che si occupa del visore per la mixed reality — “Technology Development Group”, noto anche come TDG — e di altre tecnologie AR e VR. Ecco quanto riportato da Gurman:

A few job listings indicate that Apple is ramping up its work to bolster the device with content. The company is searching for a software producer with experience in visual effects and game asset pipelines who can create digital content for augmented- and virtual-reality environments. 

The listings also imply that Apple is looking to build a video service for the headset featuring 3D content that can be played in virtual reality”.

Le offerte di lavoro di Apple rendono evidente anche la volontà di coinvolgere il più possibile applicazioni di terze parti nel progetto del visore: sono ricercate anche figure di ingegneri per “work on the App Intents framework to help design and implement solutions” per Shortcuts, Search, Siri e tanto altro.

C’è poi un’altra offerta di lavoro che a Gurman ha fatto immediatamente pensare (giustamente) al metaverso: Apple cerca ingegneri per il Technology Development Group che si occupino di “strumenti e framework che rendano possibili delle esperienze connesse in un mondo 3D mixed-reality”.

Quanto all’ex dipendente riassunto da Apple, si tratta di Dave Scott, in precedenza senior manager impegnato nel Project Titan dell’auto a guida autonoma; Scott guidava il team per la parte relativa alla robotica e ha un background in tecnologie mediche, pertanto il suo coinvolgimento potrebbe far pensare a qualche applicazione del visore in tema di salute e benessere.

Infine, Apple ha trasferito degli ingegneri impegnati in altri progetti nel team del visore; è il caso di Yaniv Gur, senior director of engineering in Apple da un ventennio e probabilmente chiamato a guidare lo sviluppo di una suite di app per la produttività (il team dell’OS per il visore è già sotto la guida di Geoff Stahl).

Allo stato attuale, ci si aspetta un annuncio ufficiale da parte di Apple entro il 2023, ma il primo visore per la mixed reality dovrebbe essere molto costoso e pensato più per sviluppatori e professionisti che per l’utente medio.

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