La serie iPhone 14 nella sua interezza è stata presentata ufficialmente da Apple esattamente un mese fa e, se nel frattempo gli addetti ai lavori hanno avuto modo di provarli e giudicarli e i fan della prima ora — forse meno numerosi del previsto — hanno già potuto farli propri, un nuovo teardown fa i conti in tasca al colosso di Cupertino, andando ad analizzare i costi di produzione cui la mela deve fare fronte per i nuovi modelli.

Quanto spende Apple per produrre gli iPhone 14?

A realizzare questo studio è stato il team di Nikkei Asia, partendo da un teardown di iPhone 14, iPhone 14 Plus, iPhone 14 Pro e iPhone 14 Pro Max per giungere ad una stima dei costi di produzione dell’ultima generazione degli smartphone di Apple.

Stando a quanto si legge, la nuova serie di iPhone fa segnare un nuovo record per il produttore californiano: la crescita della spesa per le componenti stimata intorno al 20% rappresenta un nuovo massimo assoluto nella storia di Cupertino. L’esempio più significativo è rappresentato senza dubbio dal nuovo modello di riferimento, il flagship assoluto iPhone 14 Pro Max: i suoi costi di produzione toccano la vertiginosa cifra di 501 dollari, in netto aumento rispetto ai già importanti 461 dollari necessari per produrre il suo diretto predecessore iPhone 13 Pro Max. Nel computo totale, una voce di spesa molto rilevante è quella relativa al nuovo chip A16 Bionic che Apple ha scelto di riservare ai soli modelli Pro e che da solo presenta un conto molto salato: 110 dollari.

Nikkei Asia riporta che, sin dall’introduzione del primo modello nel 2018, i costi di produzione dei modelli Pro Max degli iPhone erano sempre stati compresi nella forbice tra 400 e 450 dollari; contestualizzando l’aumento di quest’anno nel mercato statunitense, dove Apple non ha alzato i prezzi di listino, la fonte ritiene prevedibili delle ripercussioni di non poco momento sui profitti del produttore.

Tornando ai costi di produzione, il nuovo chip A16 Bionic è molto più dispendioso rispetto al predecessore A15 Bionic (che è tuttora un chip molto valido ed è stato “riciclato” in iPhone 14 e iPhone 14 Plus), arriva infatti a costare addirittura 2,4 volte di più. Una seconda voce di spesa che vale a spiegare l’aumento del costo complessivo dei nuovi modelli è individuabile nel comparto fotografico: i nuovi sensori CMOS che il colosso di Cupertino si fa fornire da Sony non sono soltanto più grandi del 30%, ma anche più costosi del 50%, toccando da soli un costo di 15 dollari. In adempimento di un accordo che va avanti ormai da diversi anni, poi, Apple si rivolge a Samsung Display per i pannelli degli iPhone (quello di iPhone 14 Pro Max è piaciuto tantissimo a DxOMark).

 

Un altro dato molto interessante attiene alla provenienza delle parti necessarie per i nuovi iPhone 14: quasi un terzo del costo totale è rappresentato da componenti provenienti da aziende aventi sede negli Stati Uniti e sono in aumento quasi del 10% rispetto allo scorso anno. Il secondo grande fornitore di componenti per gli iPhone 14 è la Corea del Sud, che ha perso il primato detenuto nel 2021 in conseguenza della scelta strategica di Apple di occuparsi il più possibile in maniera diretta dello sviluppo dei propri prodotti, come ad esempio i chipset.

La percentuale di parti provenienti dalla Cina è diminuita ulteriormente ed è in linea con la volontà del produttore di ridurre la propria dipendenza dai mercati asiatici. Del resto anche alcuni report precedenti ci avevano già permesso di apprendere che Apple si sta spostando fuori dalla Cina non solo per reperire componenti, ma anche per assemblare i propri prodotti.

Tornando agli iPhone 14, il teardown di cui sopra rivela l’assenza di componenti hardware extra per le funzioni di SOS, che sono gestite interamente dal software.

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