L’Università Bocconi e l’Algorand Foundation hanno annunciato il varo di una collaborazione tesa a promuovere l’innovazione finanziaria e, in particolare, le applicazioni che potrebbero apportare reali vantaggi alla società. A portare avanti i lavori sarà l’Algorand Fintech Lab, il quale sarà guidato da Claudio Tebaldi, docente di Finanza presso il prestigioso ateneo lombardo.

Proprio il nuovo direttore della struttura ha spiegato che il laboratorio avrà il compito di coordinare gli sforzi e condividere un sistema di conoscenze sempre più interdisciplinare. Ancora Tebaldi ha poi puntualizzato il fatto che l’innovazione finanziaria non può essere interpretata esclusivamente in termini di tecnologia, ma presuppone anche la fiducia dei partecipanti, a differenza di un ponte, il quale può reggere indipendentemente da quanto se ne possa pensare.

L’Algorand Fintech Lab sarà suddiviso in quattro aree ben distinte:

  • valuta digitale delle banche centrali, politica monetaria e macroeconomia;
  • cripto attività e mercati finanziari;
  • finanza decentrata, istituzioni finanziarie e servizi;
  • blockchain e società.

Già dal proposito iniziale, quello di separare la reale conoscenza scientifica dalle necessità (e dalla narrazione) del marketing, si delinea la volontà di filtrare le informazioni disponibili puntando alla valorizzazione di quelle realmente utili. Un approccio che è possibile ravvisare in particolare nel progetto collaborativo wiki che è già a disposizione degli studenti online, in cui gli stessi e i ricercatori saranno chiamati a monitorare le informazioni, a moderare le discussioni e ad indicare bibliografie e notizie utili in tale contesto. Saranno i ricercatori di maggiore esperienza ad assumere al suo interno il ruolo di validatori.

Proprio sull’importanza di coinvolgere gli studenti ha voluto insistere Tebaldi presentando l’iniziativa, ricordando in particolare come il 70% di chi ha un wallet di criptovalute è under 35, necessitando quindi di informazioni non solo al fine di apprendere semplici competenze, ma anche per poterle utilizzare nella vita di tutti i giorni, si tratti di trading o di utilizzo degli asset virtuali per i propri pagamenti.

A proposito di Algorand

Nato nel corso del 2017 ad opera di Silvio Micali, un noto professore del MIT, vincitore del premio Turing e specialista in crittografia, Algorand è un network su blockchain che fa dell’innovazione la leva per la sua crescita. Il suo obiettivo principale è quello di fungere da piattaforma dedicata all’offerta di applicazioni decentralizzate (DApps) e Decentralized Finance (DeFi) ad alta velocità, che possano al tempo stesso essere alla portata di tutti. Per raggiungere questo obiettivo, si è deciso di dare vita ad  una blockchain permissionless, ovvero senza autorizzazione, di cui chiunque può far parte, con il varo di un sistema improntato alla trasparenza.

Dopo un primo round di finanziamenti da 4 milioni di dollari, ad opera di Pillar e Union Square Ventures, a fornire basi ancora più solide al progetto è stato il secondo giro, nel corso del quale nelle casse dell’azienda ne sono affluiti ben 62, destinate naturalmente al suo sviluppo.

Presentato ufficialmente nel 2019, Algorand ha subito puntato ad un rapporto stretto con il mondo accademico, come dimostra il Global University Program varato nello stesso anno, con il quale cui le migliori università di Stati Uniti, Canada, Europa, Medio Oriente e Cina sono state invitate a far parte del programma inaugurale di ricerca universitaria.

La caratteristica che ha fatto molto parlare di Algorand è la sua intenzione di essere la prima blockchain in grado di non avere alcun impatto ambientale. Com’è noto, infatti, proprio la questione degli eccessivi consumi delle criptovalute basate sul protocollo di consenso Proof-of-Work, a partire dal Bitcoin, si è andata facendo sempre più largo nell’opinione pubblica, spingendo gli stessi governi ad occuparsene.

Per conseguire il suo obiettivo, Algorand ha puntato su un altro algoritmo, ovvero il Pure Proof-of-Stake (PPoS), a sua volta fondato sullo staking, ovvero la convalida delle transazioni non tramite complessi calcoli matematici, bensì con il deposito dei token da parte degli interessati a partecipare al processo. Grazie a questa adozione, la rete è in grado di processare migliaia di operazioni al secondo con commissioni dall’importo estremamente limitato. Caratteristiche le quali hanno fatto di Algorand uno dei progetti più interessanti in assoluto.

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