Dopo Binance, Coinbase, Crypto.com e BitGo, un altro exchange di criptovalute ha provveduto a registrarsi sul territorio nazionale. Si tratta di Bitstamp, operatore con sede in Lussemburgo, il quale ha confermato di aver ottenuto una licenza per prestare servizi di carattere finanziario in Italia. È stato l’amministrare delegato dell’azienda, JB Graftieaux, a confermare la notizia, affermando in particolare che la mossa rientra in una strategia tesa a fare di Bitstamp una piattaforma globale.

Secondo il sito web dell’Organismo Agenti e Mediatori (OAM), istituito dal governo italiano per sovrintendere il settore, l’exchange lussemburghese ha ottenuto la licenza il passato 22 luglio. Si tratta solo dell’ultimo nome di spicco del settore ad averla ricevuta, almeno per il momento. Era infatti stato preceduto da Binance, il 28 maggio, da Crypto.com e BitGo (15 luglio), e da Coinbase, che ha ricevuto il permesso ad operare in Italia il 18 luglio.

Se il settore dell’innovazione finanziaria si trova in questo momento in gravi difficoltà, costretto a scontare i peccati di alcuni attori crollati sotto il peso di una evidente inadeguatezza, per le aziende più serie si aprono nuovi spazi da riempire. Per farlo devono però sottostare alle nuove normative che si stanno affermando in molte parti del globo. Come in Italia, appunto, che ha varato il Registro degli Operatori in Criptovalute attivo dal 18 maggio proprio per impedire alle realtà meno affidabili di riversare danni sugli investitori del nostro Paese.

A proposito di Bitstamp

Bitstamp è un exchange di criptovalute che ha iniziato la sua attività nel 2011. È quindi una delle piattaforme più longeve in assoluto e anche tra le più performanti del settore. A testimoniarlo è la sua inclusione nel report CV VC Global Report il quale va a fornire una panoramica dettagliata dei principali progetti in ambito blockchain e crypto a livello globale. A giustificarne il riconoscimento sono state in particolare le prestazioni fornite alla clientela, tali da porlo in prima fila nella categoria Crypto Exchanges.

La sede operativa del gruppo è dislocata nel Regno Unito, da dove si dipartono le ramificazioni commerciali che gli hanno consentito di crescere nel corso del tempo. Dal 2017 ha inaugurato una collaborazione con il gruppo bancario svizzero Swissquote Group Holding SA tesa in particolare alla fornitura di servizi di trading in grado di risultare aderenti in maniera adeguata alle normative internazionali e agli standard finanziari.

Cos’è l’OAM e cosa fa

L’OAM è stato istituito con il preciso scopo di gestire gli elenchi degli agenti che possono prestare servizi finanziari e fungere da mediatori creditizi nel nostro Paese. Il suo varo è collegato all’approvazione del Decreto Legislativo 13 agosto 2010, n. 141, il quale ha conferito all’OAM personalità giuridica di diritto privato, nella forma di Fondazione, dotandolo al contempo di autonomia organizzativa, statutaria e finanziaria.

La sua attività va a occuparsi in particolare dei seguenti ambiti:

  • le garanzie in tema di professionalità degli iscritti e di mantenimento nel corso del tempo dei requisiti necessari allo svolgimento della professione;
  • il controllo e la vigilanza sulle attività degli operatori iscritti, nell’intento di operare una probante verifica sul rispetto della normativa cui gli stessi devono fare riferimento;
  • la reale affidabilità delle informazioni pubbliche le quali fanno riferimento agli iscritti;
  • il contributo al riconoscimento professionale dei professionisti i quali sono iscritti negli elenchi in maniera tale da valorizzarne la trasparenza e la correttezza dei comportamenti;
  • quello alla regolamentazione del mercato di riferimento, comprese le attività collegate.

Perché è importante la registrazione di Bitstamp all’OAM

L’importanza della registrazione presso l’OAM è estremamente importante in un momento come l’attuale, in cui la reputazione delle aziende operanti nell’innovazione finanziaria è praticamente ai minimi storici. Segnala infatti la voglia di dare risposte concrete alle preoccupazioni di una miriade di piccoli investitori colpiti enormemente dai fatti degli ultimi mesi, nel corso dei quali un gran numero di aziende crypto si sono inabissate, portandosi dietro miliardi di euro.

Sotto tale punto di vista occorre ricordare che questo genere di registrazione comporta l’adesione alle normative di settore varate a livello continentale, le quali possono essere considerate tra le più restrittive in assoluto. In particolare, queste normative mettono al riparo non solo da eventuali truffe, ma anche da comportamenti opachi tali da generare danni alla clientela.

Con ogni probabilità, in futuro le normative a livello globale saranno impostate in maniera tale da dare risposte concrete in tal senso. Al momento, però, non è così e proprio l’adesione di soggetti come Bitstamp e altri exchange crypto primari ai regolamenti esistenti segnala la volontà di rassicurare i trader, in un momento in cui i mercati sono resi quasi impraticabili dal crypto winter in atto.

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