Il governo punta ad una decisa accelerazione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Se sino ad ora ammontano a 1.101 i provvedimenti attuativi approvati dal Governo Draghi dal momento del suo insediamento, nell’immediato futuro è previsto un aumento deciso dell’attività a carico dei ministeri interessati. Tra i settori interessati, ci sarà naturalmente quello dei trasporti, con un occhio di riguardo alla mobilità sostenibile.

In questo ambito, infatti, l’intervento sarà particolarmente corposo con provvedimenti come l’aumento del tempo a disposizione per immatricolare le auto con ecobonus e la stretta sulle manutenzioni all’interno delle metropolitane. Tra i tanti interventi previsti anche quelli in tema di e-bike, su cui ormai da tempo sta montando la polemica. Vediamo di cosa si tratta in questo caso.

La bozza del dl trasporti sulle e-bike a pedalata assistita

Il nuovo dl trasporti all’esame del Consiglio dei Ministri prende in carico il problema rappresentato dalle biciclette a pedalata assistita. Per chi produce o trucca le due ruote elettriche, permettendo ai modelli di raggiungere una velocità superiore ai 25 chilometri orari sono in arrivo sanzioni. In particolare, il provvedimento stabilisce che i “velocipedi a pedalata assistita” i quali vanno a sviluppare velocità tali da oltrepassare la soglia in questione sono da considerare alla stregua di ciclomotori.

Una volta posta questa base, ne consegue che per chi produce, commercializza e vende è prevista l’introduzione di una sanzione amministrativa, la quale può raggiungere livelli estremamente salati, rivelandosi un ottimo deterrente per impedire il riproporsi di condotte illecite. La multa a carico di questi soggetti può infatti variare da un minimo di 1.084 e un massimo di 4.339 euro.

Considerato però come molto spesso il conseguimento di velocità maggiori di 25 chilometri orari sia il risultato di modifiche alla struttura originaria, che va a incidere sulla potenza nominale del veicolo portandola oltre i limiti consentiti è a sua volta punibile con una sanzione tra 845 e 3.382 euro.

Non è però finita qui, in quanto agli utilizzatori dei mezzi truccati, sarà invece contestata:

  • la circolazione di un mezzo non sottoposto a necessaria immatricolazione;
  • quella con un mezzo sprovvisto della copertura assicurativa per la Responsabilità Civile (RC).

Considerato che a queste contestazioni si possono aggiungere quelle relative alla guida di ciclomotore senza l’uso del casco protettivo ed eventualmente anche quella che va a colpire il conducente di un veicolo sprovvisto di titolo autorizzativo alla guida, il totale per i contravventori può infine rivelarsi una vera e propria Caporetto finanziaria, andando a sommare oltre 8mila euro di multe.

Resta però sul tavolo un altro problema di non poco conto. Già oggi, infatti, le multe in questione sono sporadiche, a causa della evidente mancanza di adeguati controlli. Se non si porrà rimedio a questa situazione, il provvedimento potrebbe rivelarsi l’ennesima incompiuta. Non resta che seguire gli sviluppi e, in particolare, i decreti attuativi, per capire meglio cosa ci sia in cantiere per chi conduce le cosiddette e-bike taroccate.

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