Facendo eco alle parole pronunciate di recente da Mairead McGuinness, il responsabile finanziario, la Commissione Europea si appresta a lanciare un giro di consultazioni tra gli specialisti di servizi finanziari teso a valutare le implicazioni di un possibile lancio dell’euro digitale.

È stata la Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali della Commissione europea a rendere pubblico il lavoro di valutazione su una CBDC (Cental Bank Digital Currency) dell’eurozona e sulle conseguenze che il varo di un asset di questo genere potrebbe avere sui fornitori di servizi finanziari, sugli utenti retail e sulle camere di commercio.

Nel quadro di questa consultazione La Commissione ascolterà il parere di specialisti del settore su varie questioni riguardanti l’euro digitale, tra cui l’impatto sui pagamenti internazionali, sul settore finanziario e sulla sua stabilità, gli aspetti collegati alla privacy, i possibili casi d’uso e, naturalmente, le norme antiriciclaggio e finalizzate alla lotta contro il finanziamento dei gruppi terroristi.

Come si svolgerà la consultazione

“L’euro digitale è la forma digitale di moneta della banca centrale direttamente accessibile agli utenti, che integra il contante. L’euro digitale potrebbe offrire soluzioni transfrontaliere per i pagamenti e la diffusione dei pagamenti istantanei. Potrebbe favorire l’innovazione e la concorrenza nei pagamenti e rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’Ue. Potrebbe inoltre rispondere alle nuove necessità relative ai pagamenti dell’industria 4.0”. Questa è la spiegazione dell’iniziativa da parte dello stesso organismo.

La consultazione mirata in questione andrà ad integrare quella dalla BCE tra ottobre 2020 e gennaio 2021, nello stesso ambito. Va inoltre ad inserirsi inoltre nel contesto inaugurato nel settembre del 2020 per le strategie della Commissione in materia di finanza digitale e pagamenti al dettaglio.

In quel caso l’accento era posto sulla necessità di soluzioni di pagamento paneuropee competitive e, di conseguenza sull’ideazione di un euro digitale in grado di recepirle, continuando allo stesso tempo a preservare lo status di moneta a corso legale dell’euro in contanti.

Chi intende prendere parte alla nuova consultazione avrà la possibilità di farlo collegandosi all’apposita sezione presente proprio sul sito della Commissione Europea. Il procedimento durerà quattro settimane.

A spiegare meglio l’iniziativa intrapresa sono stati Paolo Gentiloni, commissario per l’Economia, e la stessa Maread McGuinness. Il primo ha ribadito che il varo di un euro digitale è destinato ad offrire nuove opportunità all’economia dell’eurozona, oltre a rafforzare il ruolo della moneta unica sullo scenario globale. La seconda ha dal canto suo sostenuto che un euro in forma digitale andrebbe nel senso dell’inclusione finanziaria, aggiungendosi al contante.

La consultazione della BCE

Occorre sottolineare come una consultazione sia già stata effettuata dalla Banca Centrale Europea (BCE). L’organismo guidato da Christine Lagarde, infatti, proprio di recente ha provveduto alla pubblicazione dei risultati relativi ai focus group che erano stati commissionati a settembre del 2021.

Il riscontro fornito da commercianti e grande pubblico sembra confermare, per grandi linee, l’idea che l’euro digitale sia in grado apportare benefici sia ai negozi online che ai punti vendita fisici. Impressioni quindi non sorprendenti sulle quali, comunque, la stessa BCE sembra intenzionata a non fermarsi.

È stato Fabio Panetta, componente del Comitato esecutivo il quale ha la delega su questo preciso tema, ad affermare, pochi giorni fa, che verranno creati nuovi “focus group”, nel preciso intento di avere maggiori elementi sull’utilizzo dell’euro digitale.

Per quanto riguarda quelli effettuati, Panetta ha spiegato che sono emerse due caratteristiche che secondo gli interpellati dovrebbe avere la CBDC europea:

  1. la possibilità di essere utilizzata ovunque, facendo quindi in modo che tutte le attività commerciali nell’area, che siano fisiche (negozi, ristoranti) o virtuali, lo accettino;
  2. quella di poter effettuare pagamenti istantanei, facili e contactless, in particolare da persona a persona.

Una situazione in fase di costante accelerazione

L’annuncio della nuova iniziativa della Commissione Europea sembra inserirsi in un contesto di forte accelerazione sul tema delle CBDC. Se lo yuan digitale è ormai in fase di decollo e se ne prevede il debutto ufficiale entro la fine dell’anno, anche gli Stati Uniti sembrano aver preso atto della necessità di dare una risposta a Pechino.

L’ordine esecutivo rilasciato di recente da Biden ha infatti conferito valenza strategica al dollaro digitale, dopo che per anni la Casa Bianca aveva rifiutato di andare avanti su questa strada, nonostante le tante sollecitazioni a farlo. Una vera e propria inversione a U che sembra aver spiazzato quella parte di politica a stelle e strisce la quale non aveva nascosto per lungo tempo la contrarietà agli asset virtuali.

Ora sembra che anche l’Unione Europea sia in vista di una forte accelerazione. Nel frattempo, però, la situazione internazionale è notevolmente mutata, sotto le nuove necessità innescate dal conflitto tra Russia e Ucraina e il previsto varo di un nuovo sistema bancario alternativo allo SWIFT tra gli stessi russi e la Cina, cui potrebbero accodarsi molti altri soggetti.

Il tutto mentre continuano ad arrivare conferme relative alla crescita di popolarità delle criptovalute, sempre più utilizzate in particolare nei Paesi afflitti da livelli inflattivi troppo elevati, ad esempio Venezuela, Argentina e Colombia.

Proprio per questo motivo l’andatura assunta dall’UE sembra al momento ancora abbastanza inadeguata ai reali bisogni di una zona economica la quale tarda in tutti gli altri settori, zavorrata da resistenze culturali che sembrano eterodirette da particolari ambienti, in particolare quelli della finanza tradizionale.

Leggi anche: I pagamenti in criptovalute attirano più della metà dei commercianti