Fitbit offre già uno dei migliori sistemi per tenere traccia della salute fisica degli utenti ma l’azienda continua ad alzare l’asticella e, dopo aver fatto debuttare il supporto ECG in Fitbit Sense  nei mesi scorsi, sta ora preparando il supporto PPG, una tecnologia che essenzialmente fornisce letture automatiche e costanti.

Il produttore ha confermato di essere “vicino” al completamento degli studi clinici su una nuova funzionalità che prenderebbe automaticamente le valutazioni del ritmo cardiaco, consentendo così ai dispositivi indossabili di avere una migliore percezione della salute del cuore e rilevare eventuali problemi.

Il PPG è simile a un ECG, nel senso che può rilevare i cambiamenti nel ritmo cardiaco, offrendo potenzialmente un segnale di avvertimento precoce per il verificarsi di problemi: in pratica, tale tecnologia non sostituisce quella dei sensori ECG ma potrebbe rilevare problemi che si verificano al di fuori dei tempi in cui viene eseguita una lettura ECG, lavorando in background.

Nel caso in cui dovesse essere rilevato un problema utilizzando la tecnologia PPG, l’orologio potrebbe richiedere a un utente di eseguire un ECG completo, così da fornire a un medico dati aggiuntivi.

Al momento non vi sono informazioni su quando tale tecnologia potrebbe essere implementata nei prodotti destinati alla commercializzazione.

L’UE approva l’accordo tra Google e Fitbit

E sempre a proposito di Fitbit, l’Unione Europea dopo diversi mesi di indagini ha deciso di approvare la sua acquisizione da parte di Google, un’operazione da 2,1 miliardi di dollari annunciata alla fine dello scorso anno.

Le indagini condotte dall’UE hanno avuto ad oggetto il possibile utilizzo da parte di Google dei dati sanitari degli utenti a fini pubblicitari e commerciali.

Google dovrà sottostare ad alcuni vincoli imposti dall’Unione Europea per almeno dieci anni, inclusi quello che prevede di mantenere separati i prodotti di Fitbit dai servizi del colosso di Mountain View oppure quello che prevede che gli utenti dovranno avere a loro disposizione un’opzione per consentire o impedire a Google di usare i dati del dispositivo indossabile per il suo motore di ricerca o le attività di Maps.

Google dovrà inoltre impegnarsi a mantenere aperte le API ai produttori di terze parti che vorranno continuare a sfruttarle nei propri device Wear OS.

Per la conclusione dell’accordo tra Fitbit e Google sarà ancora necessario attendere l’approvazione da parte delle autorità statunitensi.