C’è una corsa tra aziende al gaming su cloud: servizi come Google Stadia e Microsoft xCloud stanno per diventare realtà che pian piano potrebbero traghettare l’esperienza videoludica verso nuovi modi di giocare ai nostri titoli preferiti. Non deve stupire allora se un brevetto depositato da Sony riguarda proprio una Playstation 5 legata ad un sistema di gioco cloud.

All’inizio di quest’anno Mark Cerny, architetto di PlayStation, ha confermato i primi dettagli sulla PS5, che vanta grafica in ray-tracing  con risoluzione fino a 8K. Sony non ha rivelato quando verrà lanciata la PS5, con l’unica cosa che i fan sanno per certo è che non avrà una data di uscita prima di aprile 2020. L’attesa sarà ben ripagata: la console di Sony sarà anche retrocompatibile, con tutta la gioia degli attuali 100 milioni di giocatori che hanno acquistato una PS4.

Il 29 Agosto scorso Sony Entertainment Inc. ha presentato un brevetto per “un sistema di gioco cloud” all’ufficio brevetti degli Stati Uniti d’America. Il brevetto, trascritto in modo integrale, recita così:

Sistemi e metodi per il gaming cloud. Un sistema include una pluralità di risorse computazionali in uno o più datacenter. […] queste sono configurate per eseguire istanze dei giochi per dispositivi client in remoto, lontani da uno o più dei data center. Ogni istanza per un gioco in esecuzione è associata a un processore, una GPU e ad una memoria.

La memoria è utilizzata per mantenere frame video generati per il gioco eseguibile. I frame video sono compressi per lo streaming del gioco ad uno o più dispositivi client.

Il gioco eseguibile è associato a canali video, audio e di input per uno o più dispositivi client per controllare l’interattività delle operazioni del gioco eseguibile durante lo streaming del video gioco.

Il sistema di gaming cloud implementa almeno un canale per facilitare processi di Input/Output per uno o più dispositivi client quando eseguito dalle risorse computazionali di uno o più data center.”

Tradotto dal “brevettese”, che è sempre molto vago nella descrizione di qualsiasi prodotto o servizio, siamo di fronte ad un sistema di streaming in cloud dei videogiochi che però non ci dà alcuna certezza sulla sua reale funzione. Potrebbe essere un servizio accessorio di PlayStation Now, che potrebbe consentire lo streaming dei giochi dai data center alla console di Sony, o addirittura ai propri smartphone, in maniera analoga a quanto accade ora con in rete locale con Remote Link.

Ovviamente la possibilità più interessante è che si tratti di un dispositivo fisico, magari una PlayStation 5 “alternativa”, che possa essere dedicata esclusivamente al gaming via cloud. Un’idea che alletta l’immagine dei gamers, che potrebbero avere una console con i propri titoli preferiti da utilizzare ovunque grazie alla potenza e all’innovazione del cloud gaming.

Voci simili erano circolate all’inizio dell’anno anche per Microsoft, secondo cui una seconda console dedicata al cloud era in fase di sviluppo, poi smentite dalla stessa azienda, che si dedicherà solo alla produzione di Microsoft Scarlett, la console next-gen dell’azienda di Redmond.