Questa volta Apple non ha lavorato solo sul Silicon M1 dei suoi MacBook ma anche sul resto della dotazione hardware. Super display con tecnologia Mini LED e Pro Motion, il ritorno di tante porte con anche la romantica MagSafe, piccoli aggiustamenti alla tastiera e al comparto audio ed anche una nuova webcam finalmente a 1080p. Il Silicon M1 Pro di questo MacBook Pro 14 non è la sola novità, è una macchina tutta nuova.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro design
Il nuovo MacBook Pro 14″ ha un design che richiama chiaramente il passato di Apple, non solo per il ritorno delle porte ma per le linee più accentuate, tutto risulta molto più spesso, stondato e pesante (1,6 Kg). In fondo lo spessore maggiore è dovuto alla presenza di un numero maggiore di porte a disposizione: tre Thunderbolt 4, HDMI, lettore SD, jack audio e MagSafe. Manca una porta USB standard, poteva essere inserita.
Altre piccole cose da segnalare sul design di questo MacBook Pro 14 sono la presenza di una mela molto più grande sul retro, l’assenza della scritta MacBook Pro sul profilo del display (era un segno di riconoscibilità che è stato affidato al notch). Per esser precisi, la scritta è stata incisa sul back del notebook. Cambio anche per i materiali utilizzati, l’alluminio ora è un 100% riciclato, un bene per l’ambiente, meno per le sensazioni trasmesse al tatto e per la solidità strutturale.
Nessun cambio di filosofia per l’aggiornabilità delle componenti. Sotto la scocca è tutto saldato, SSD compresa, un vero peccato per una macchina per professionisti. Il sistema di dissipazione è stato adeguato alle prestazioni di M1 Pro, ora ci sono due radiatori, due ventole e una singola grande heat pipe per dissipare il calore prodotto.. Ci sono tante inserzioni per l’ingresso di aria fresca, peccato che non ci sia un filtro antipolvere, dentro il MacBook presto regnerà sovrana.
Nota di merito per Apple che costruisce il suo nuovo MacBook con tantissimi materiali riciclati, scocca in alluminio compresa. Ottima mossa per l’impatto ambientale, meno per il feeling trasmesso e per la solidità strutturale.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro tastiera e trackpad
La classica tastiera Magic Keyboard (con tanto di Touch ID che funziona benissimo) retroilluminata è stata leggermente modificata enon solo per la scomparsa della TouchBar e per il frame nero. I tasti sono sempre ben distanziati, la precisione nella costruzione è ben percepibile, ogni singolo keycaps è bilanciato per ricercare la massima velocità di scrittura che su questo MacBook Pro 14 è enfatizzata da una cosa più profonda.
La tastiera riesce a soddisfare anche dopo lunghe sessioni di utilizzo, da segnalare anche la presenza di un sound sempre ritmato ma più smorzato. La sua ergonomia è ottima, le proporzioni studiate da Apple tra il trackpad, la tastiera ed il palm rest sono perfette. Sound più chiuso anche per il trackpad enorme costruito in vetro. Un trackpad con force touch in grado di non far rimpiangere il mouse esterno, decisamente scorrevole e molto preciso. Uno dei migliori, se non il migliore sul mercato.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro display e audio
Apple chiama il suo display Liquid Retina XDR Pro Motion che tradotto in termini reali vuol dire un fantastico display Mini LED con refresh rate fino a 120 Hz e luminosità di picco di 1600 nit su contenuti HDR. Due parole rapide sulla questione del blooming. Si nota molto, molto meno rispetto ad un iPad Pro M1, c’è ancora più contrasto e si deve andare proprio a cercare il “problema”.
La luminosità davvero elevatissima su contenuti HDR, i professionisti che lavorano in HDR troveranno in questo display uno strumento quasi perfetto. C’è il supporto alla gamma cromatica P2, la copertura sRGB è del 99% mentre quella AdobeRGB si ferma all’83%. Nella vita di tutti i giorni è quasi impensabile mantenere quel picco di luminosità così elevata (si avverte che il display scalda un po’), difatti la luminosità su contenuti non HDR si assesta a 500 nit. Più o meno la stessa cosa vale per i 120 Hz che si notano parecchio e rendono tutto molto più fluido ma ci sono applicazioni e contesti di utilizzo dove il display va ad un refresh rate più basso.
La diagonale esatta è da 14.2″ con risoluzione di 3024×1964 pixel che creano una densità di 254 pixel per pollice, il formato è sempre 16:10 e le cornici sono state ridotte al minimo grazie all’adizione del notch che non da fastidio ed in ogni caso ci sono già metodi semplicissimi per nasconderlo.
Il MacBook pro 14 è una macchina dove vedere una film è un’esperienza piacevolissima grazie anche al supporto di ben 6 speaker che regalano un volume altissimo senza gracchiare anche al massimo del volume. Alti medi e bassi sono chiarissimi e non c’è bisogno di un orecchio fine per capire quanta attenzione sia stata inserita nel reparto audio.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro scheda tecnica
Qualche numero della versione in prova con M1 Pro. Il processo produttivo è a 5 nanometri, CPU octa core ma con 6 core alte prestazioni e 2 core risparmio energetico, GPU a 14 core core e Neural Engine a 16 core. Nel SoC è integrata anche la RAM da 16 GB che ora è condivisa tra le parti per ridurre la latenza al minimo. Ecco le specifiche tecniche di Apple MacBook Pro 14 M1 Pro:
- Processore Apple Silicon M1 Pro
- 16 GB RAM unificata
- 512 GB SSD
- Display 14.2″ antiriflesso Mini LED 16:10 Pro Motion
- 6 speakers
- Wi-Fi 6
- Bluetooth 5
- 3 USB-C
- HDMI
- MagSafe
- Lettore SD
- Jack audio 3,5 mm combo
- Batteria 70 Wh
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro prestazioni
MacOS Monterey installato in questo Pro 14 con M1 Pro è uno spettacolo. Non si tratta solo di una questione di potenza bruta ma di un mix di micidiale di novità hardware. La combinazione M1 Pro che muove MacOS Monterey, il tutto visualizzato su quel display Mini Led a 120 Hz regala un tipo di esperienza completamente rinnovata anche per le semplici operazioni quotidiane.
Nelle operazioni quotidiane però non è semplice apprezzare il boost di prestazioni derivato dal nuovo M1 Pro rispetto al Silicon M1 dello scorso anno. Per apprezzare quel boost, dopo ci concentreremo su benchmark e test specifici. In ogni caso, nella vita di tutti i giorni il MacBook Pro 14 sfreccia tra le applicazioni, anche quelle che girano ancora su Rosetta vanno come un treno.
Non c’è un thermal throttling, le prestazioni non calano mai nemmeno andando a tirare al limite la macchina con benchmark ripetuti nel tempo. Il merito è del nuovo sistema di dissipazione che tiene a bada M1 Pro con un picco massimo di 65°. Il funzionamento delle ventole è più aggressivo, partono dopo i 40° e vanno oltre i 2200 RPM ma sono super silenziose, quando sotto i 4000 RPM ed iniziano a farsi sentire. In ogni caso basta un minuto per portare la temperatura sotto controllo dopo il picco, in 5 minuti le ventole tornano ferme.
Tutti i scenari di utilizzo di questo MacBook vengono eseguiti con una qualità disarmante, non c’è un singolo aspetto dove questo MacBook Pro 14 deluda. In realtà uno c’è ed è il gaming. Si tratta di una scelta di Apple, non ci sono titoli e quelli che ci sono non sono il massimo, si tratta di giochi vecchi. La potenza della nuova GPU c’è come vedremo a breve nei test ed ad onor del vero, un titolo come Tomb Raider gira in FullHD tutto maxato gira con un frame rate sopra i 30 FPS, circa 47 per la precisione.
Apple ha fatto ancora una volta bene i compiti, il MacBook Pro 14 è perfetto per il daily use ed è eccezionale per chi lavora veramente con una macchina del genere, i professionisti non vedono l’ora di poterla spremere al massimo. Ecco una serie di test e benchmark rivolti principalmente a loro, per comodità abbiamo messo i dati di Silicon M1 Pro a confronto con M1 liscio.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro benchmark
Analizzando il boost di prestazioni sulla CPU, il Silicon M1 Pro in single core è quasi sempre il 2% più veloce del vecchio Silicon M1, poca roba. Situazione diversa invece per le prestazioni in multi core della CPU dove l’aumento a 6 core alte prestazioni si fa sentire e si guadagna un bel 24% di boost. Ma la reale novità di M1 Pro, oltre al bandwidth elevatissimo, è la GPU. Il boost della GPU è quasi sempre superiore al 70% rispetto al Silicon M1, a distanza di un anno il boost del 70% è un grande incremento.
Le percentuali le abbiamo ma nei test sul campo, le differenze sono ancora più grandi. Per esempio la solita conversione 4K in FullHD di un video dal peso di 1 GB con Handbreak oppure su Photoshop con il filtro sfocatura radiale con fattore 100, rotazione e qualità migliore di un file RAW Hasselblad, peggio ancora su premiere Pro con progetti in 8K o 4K + Color. In tutti questi test da content creator, come possibile evincere dai dati, M1 Pro è ben più prestante di M1 liscio. Anche la velocità del modulo SSD è migliorata tantissimo. Ecco infine anche tanti altri test pratici:
C’è un altro discorso molto importante per tutti quelli che chiedono di Windows e app specifiche. Paralles o Crossover possono essere una soluzione ma in alcuni contesti particolari di lavoro veramente pro dove magari si lavora con il ray tracing, calcoli industriali, progettazioni ingegneristiche di livello oppure semplicemente si è alla ricerca delle certificazioni ISV, ecco questi sono ancora i limiti di MacOS. Le uniche cose certificate sono i software dell’ecosistema Apple, il resto se è disponibile su MacOs va benissimo, se non è disponibile un professionista non si metterà a perdere tempo con vari tricks.
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro autonomia
A rendere tutto ancora più interessante è il rapporto prestazioni/consumi e la magia di poter sfruttare il massimo delle prestazioni semplicemente a batteria, cose che le altre workstation mobile si sognano, devono sempre essere alimentate. La batteria è da 70 Wh, l’alimentatore in confezione è un 67 W con dimensioni ridotte e uscita MagSafe in grado di salvare il Mac in caso di pericolo. In 30 minuti l’alimentatore da 67 W riesce a ricaricare del 38% la batteria.
Complice il TDP più elevato rispetto al vecchio M1, questo MacBook Pro 14 (Max TDP 50 W) non riesce ad avere la durata della batteria miracolosa dei MacBook M1 ma resta comunque una spanna sopra tutti gli altri notebook Windows. In particolare con una luminosità del 70% ed un volume audio impostato al 60% Apple MacBook Pro 14 M1 Pro raggiunge questi risultati di autonomia reale:
- Riproduzione Video: 17 ore
- Lavoro in Safari + Youtube in background: 11 ore
- Utilizzo Photoshop: 7 ore e 30 minuti circa
- Utilizzo offline con Word: 18 ore circa
- Utilizzo gaming: 2 ore e 15 minuti
Apple MacBook Pro 14 M1 Pro conclusioni
Le lodi ad Apple sono già state fatte lo scorso anno per il passaggio da x86 ad ARM, è inutile ripetersi anche quest’anno. Il nuovo MacBook Pro 14 è una macchina eccellente, porta sul mercato nuovi standard hardware non solo grazie al chip Silicon M1 Pro. Se lo scorso anno la novità era solo il soc, quest’anno Apple ha portato sul mercato uno dei migliori display Mini LED mai visti in circolazione, ha fixato inoltre tante piccole cose, passando dalla webcam a 1080p concludendo con il ritorno delle porte.
Apple non sta lavorando bene, di più. Sta ascoltando i suoi utenti, sta raccogliendo sempre più feedback e sta restituendo al mercato dei prodotti che sono difficilmente criticabili. Qualcuno potrebbe lamentarsi del prezzo. Si tratta di un listino che parte da 2349 Euro per il MacBook Pro 14 con M1 Pro in versione “entry”, proprio quello di questa prova.
Anche in questo caso però c’è da fare uno switch mentale, questo non è il MacBook per perdere tempo su Safari oppure per vedere i contenuti HDR su Apple TV+ e rimanere a bocca aperta, questo è un MacBook Pro per lavorare in maniera seria ed efficiente. Un vero professionista non avrà problemi con quelle cifre così alte perché assicurerà alla sua produttività un compagno di lavoro impeccabile. Seconda ed ultima nota per il prezzo, date uno sguardo alle working station dei competitors e improvvisamente il prezzo non risulterà così elevato. Se non si è ancora capito, il MacBook Pro 14 con M1 Pro o anche M1 Max, va preso senza pensarci due volte se il vostro workflow rientra in ciò che può fare questa macchina.
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