L’abbandono di Intel con x86 ed il conseguente passaggio ad ARM con Apple Silicon M1 ha permesso ad Apple di creare dei nuovi MacBook Pro e Air in grado di dominare il settore dei notebook grazie al rapporto prestazioni-consumi del nuovo processore. Il Silicon M1 è stato inserito anche in un iPad Pro e nel nuovo iMac da 24″. Quanto riesce a offrire il soc prioritario Apple su un sistema desktop come iMac 24″ M1?
Apple iMac 24″ M1 design
Esteticamente iMac 24″ M1 è bellissimo, sembra essere un grande iPad messo su uno stand. Grazie alle tecnologie di Silion M1, Apple ha potuto creare una macchina fissa con un profilo sottilissimo, anche il peso è estremamente contenuto. I colori pastello sul frontale sono un richiamo storico al passato del brand, manca invece il logo sulla parte anteriore. Apple può permettersi di rimuovere il logo e rendere comunque il suo iMac 24″ M1 riconoscibile grazie all’adozione delle cornici frontali bianche ed il mento colorato. Un po’ sulla falsa riga del notch iconico di iPhone.
Nessuno mette in dubbio l’enorme lavoro estetico di su una macchina come iMac 24″ M1 ma ci sono dei difetti abbastanza palesi. Il cavo di alimentazione (in tessuto intrecciato colorato) ha un attacco magnetico che non funziona “alla MagSafe”, il richiamo magnetico è fortissimo e se si inciampa sul cavo, sicuramente l’ iMac 24″ M1 verrà trascinato.
La seconda noia riguarda lo stand. Troppo poco l’attrito esercitato su una superficie, la base non si può ruotare, il monitor non si può regolare in altezza, si può solo inclinare, l’attacco Vesa è da richiedere a parte dal sito Apple. La terza noia riguarda il numero di porte, nel modello entry sono solo due USB-C e un jack audio, nel modelli successivi, le porte passano a quattro e si aggiunge anche un ingresso Ethernet sull’alimentatore esterno (ottima trovata).
Purtroppo non c’è nulla di questo sistema fisso che possa essere aggiornato/sostituito dall’utente, tutto è saldato sulla scheda madre. Un vero peccato, si poteva e doveva fare di più, almeno cambiare il modulo SSD.
Inoltre c’è da precisare che il modello entry level di iMac 24″ M1 ha un sistema dissipazione diverso dagli altri. Se nel modello intermedio e quello top, la dissipazione di Silicon M1 è affidata ad una heat pipe con radiatore e due ventole, il modello entry ha solo una ventola senza heat pipe. Non è indicato da nessuna parte, è una differenza importante e andrebbe segnalata apertamente.
Nota di merito invece per la presenza di una webcam che si spinge fino al 1080p. Non è la Ultra wide di iPad Pro M1 ed è un peccato ma almeno la qualità si allena agli standard moderni.
Apple iMac 24″ M1 tastiera e mouse
Molto interessante l’integrazione del TouchID nella Magic Keyboard, il riconoscimento è rapido e c’è il supporto al multiutente che permette l’utilizzo agevole del nuovo iMac 24″ M1 da parte di più persone. La tastiera funziona alla grande ed ha un sound unico. I tasti sono ben distanziati, ogni singolo keycaps è bilanciato per ricercare la massima velocità di scrittura, è una tastiera simile a quella dei MacBook.
Alla prova dei fatti, la tastiera riesce a soddisfare anche dopo lunghe sessioni di utilizzo. La pressione da esercitare sul singolo tasto è molto bassa. L’ergonomia non è il massimo ma consente di farci l’abitudine abbastanza velocemente. Peccato per l’assenza della retroilluminazione.
Il Magic Mouse andava rivisto ma Apple ah preferito tenerlo così com’è. Male, molto male. Il mouse è scomodissimo da impugnare, non è adatto alle lunghe sessioni di utilizzo, si salvano solo le poche gesture che possono essere effettuate sulla superficie. L’impossibilità di utilizzare il mouse mentre lo si ricarica è assurda nel 2021, il mouse è bocciato.
Apple iMac 24″ M1 display e audio
Apple definisce il suo display “Retina”, è il loro modo di dire che il display da da 23,5” IPS ha una risoluzione 4,5K. Non manca il supporto alla gamma cromatica P3 e alla regolazione automatica con True Tone.
Il display è molto bello ma non esente da imperfezioni. Il trattamento antiriflesso utilizzato da Apple, serve a ben poco. I riflessi ci sono ed anche ben evidenti. Inoltre, trattandosi di un IPS, i neri sono molto tendenti al grigio, in particolare di taglio ed inoltre è facile notare una sorta di ombreggiatura nera nella zona bassa del pannello.
In ogni caso grazie alla risoluzione 4,5K su un 23,5″ la densità di pixel è altissima ed anche Big Sur sembrerà più ricco di dettagli. Purtroppo però non è un pannello da Pro, per dirne una, il mini led di iPad Pro M1 da 12,9″ è 10 spanne sopra ma comunque si può lavorare in maniera dettagliata ad immagini, video e rendering 3D in maniera soddisfacente ma non a standard qualitativi richiesti dai professionisti.
Chiaro, non c’è un refresh rate alto ed è un bene, avrebbe aumentato di più i consumi senza nessun tipo di beneficio, su MacOS giocare non è una pratica consigliata. Questo display è perfetto per consumare contenuti su Netflix, Prime Video o YouTube e grazie alla calibrazione del pannello si riuscirà a godere dei video con una qualità davvero elevata, la luminosità di picco è 500 nit.
iMac 24″ M1 resta una macchina progettata per rendere al massimo in campo multimediale grazie a ben sei speakers che accompagnano alla grande la visione di contenuti video. Quattro woofer e due tweeter posti in basso per amplificare il suono con una qualità audio molto buona, la dinamica è vasta con alti squillanti, medi chiari e bassi presenti. C’è il jack audio.
Apple iMac 24″ M1 scheda tecnica
Apple ha abbandonato Intel ed ha deciso di farsi in casa i chip per i suoi nuovi iMac che si basano su architettura ARM. Qualche numero, processo produttivo a 5 nanometri, CPU octa-core, GPU octa core e Neural Engine a 16 core. Nel SoC è integrata anche la RAM che ora è condivisa tra le parti per ridurre la latenza al minimo. Ecco le specifiche tecniche di Apple iMac 24″ M1:
- Processore Apple Silicon M1 3.2 GHz 8 Core TDP 10W
- 8 GB RAM unificata (fino a 16 GB)
- 256 GB SSD (fino a 2 TB)
- Display 23,5″4.5K Retina IPS
- 6 speakers
- Tastiera con TouchID (opzionale)
- Wi-Fi 6
- Bluetooth 5
- 2 USB-C (max 4)
- Jack audio 3,5 mm combo
- Alimentatore esterno (con ingresso Ethernet opzionale)
Apple iMac 24″ M1 prestazioni
MacOS Big Sur installato in questo iMac 24″ M1 va una bellezza. Le applicazioni scritte per il chip M1 sono aumentate a dismisura e continuano ad arrivare alla velocità della luce. Per tutto il resto c’è Rosetta 2 (traduttore app x86->ARM, totalmente invisibile all’utente) e dopo un primo avvio leggermente più lento, tutte le applicazioni per MacOS girano sul chip M1 senza il minimo problema.
Apple ha fatto un lavoro incredibile con il chip M1 ma su questo iMac 24″ M1 era lecito attendersi un boost di prestazioni in più rispetto ad un MacBook Pro M1. In realtà iMac 24″ M1 viaggia alla stessa velocità di un MacBook Pro M1, non è un male, tutt’altro, il chip M1 assicura delle prestazioni davvero straordinarie ma non a tutti potrebbe far piacere che un sistema destkop fisso abbia le stesse prestazioni di un portatile.
Anche in vista del sistema di dissipazione rivisto era lecito attendersi prestazioni extra considerato che le due ventole sono sempre attive a circa 2500 rpm, tranquilli sono super silenziose e non si sentono mai. Quando la temperatura sale a 74° allora le ventole girano più velocemente con circa 7300 rpm ed in quel caso si fanno sentire senza mai disturbare troppo. In ogni caso iMac 24″ M1 si raffredda in meno di un minuto, tenendo sempre tutto a bada senza problemi.
Apple iMac 24″ M1 vs MacBook Pro M1: tutte le differenze con test e benchmark
Il chip M1 mette quasi alla pari tutti i dispositivi che lo equipaggiano. Per quantificare la differenza tra iMac 24″ M1 e MacBook Pro M1 abbiamo eseguito una serie di test e abbiamo confrontato i comportamenti delle due macchine. Il primo test è molto semplice e riguarda Geekbench. Il iMac 24″ M1 ha totalizzato circa 1733 punti in single core e oltre 7692 in multicore praticamente sovrapponibili ai 1736 in single core e 7540 in multicore di MacBook Pro M1.
In Cinebench, il risultato in single core tra iMac 24″ M1 e Pro è molto simile. 1493 punti per iMac 24″ M1 e 1513 per il MacBook Pro M1.l?unica differenza tra iMac 24″ M1 e MacBook Pro M1 è che iMac 24″ M1 non ha mai drop di prestazioni, nemmeno nello stress test di 30 minuti in multicore di Cinebench dove iMac 24″ M1 totalizza 7715 punti con un drop inquantificabile mentre il MacBook Pro M1 totalizza 7394 punti con un drop del 3% rispetto allo standard.
La solita conversione 4K in FullHD di un video dal peso di 1 GB con Handbreak, il MacBook Pro dopo un minuto raggiunge i 70° con la ventola attiva a 1800 rpm mentre l’iMac 24″ M1 arriva a 74° con 7300 rpm, la conversione viene chiusa prima da iMac M1 24″ in 2 minuti e 49 secondi, dopo 11 secondi arriva Pro M1. Su Photoshop abbiamo applicato un filtro sfocatura radiale con fattore 100, rotazione e qualità migliore su un file raw Hasselblad da 77 MB e risoluzione 6200×8272, il filtro è stato applicato in 38 secondi sia su entrambe le macchine.
In Premiere Pro (rosetta) abbiamo creato una timeline di 10 minuti in 4k con file raw RED e una pesante color correction applicata. Dopo 30 minuti di rendering il MacBook Pro M1 con una temperatura di 70° e con picchi di 3500 rpm per la ventola che inizia a farsi rumorosa aveva completato il 23% con una previsione di chiusura rendering di 1 ora e 44 minuti al termine. iMac 24″ M1 dopo 30 minuti aveva completato il 25% del rendering con una previsione di chiusura di 1 ore e 40 minuti, la temperatura era fissa a 74° con ventole oltre i 7300 rpm. Ecco tutti i dettagli dei test e benchmark di iMac 24″ M1 contro MacBook Pro M1:
Apple iMac 24″ M1 conclusioni
iMac 24″ M1 è una macchina strana. Ha dei pregi estetici che riescono a mettere in secondo piano anche delle criticità evidenti. Il mondo intero sembra essere innamorato di questo design non considerando che si sta parlando di una macchina desktop fissa e che l’assenza di un buon numero di porte e l’impossibilità di aggiornare l’hardware, sono due aspetti che nel tempo si faranno sentire.
La strada di Apple con Silicon M1 è ormai tracciata, il brand si chiuderà sempre più a riccio e non darà più la possibilità all’utente smaliziato di prendere possesso della sua macchina. Il punto è che Apple non ha destinato questo iMac 24″ M1 a quel tipo di utente, il nuovo iMac 2021 è un hub per le famiglie, è la macchina da esporre nei centri commerciali, negli uffici di design e negli ambienti universitari.
Si tratta di un prodotto per pochi ma che venderà tanto e che sarà presente un po’ dovunque perché, in fondo, funziona bene, molto bene. Non ha nulla che non va, il Silicon M1 è uno schiacciasassi, il display 4.5 Retina è piacevole e riesce ad essere versatile per qualsiasi tipo di utilizzo consumer, inoltre è affiancato da ben sei speaker che lo rendono un validissimo centro multimediale.
Le limitazioni di questo iMac 24″ M1 sono evidenti, le abbiamo evidenziate più volte nel corso della review ed alcune sono gravi, come il diverso sistema di dissipazione del modello base che, a nostro giudizio, obbliga a puntare più in alto e spendere 1719 Euro per il modello intermedio che offre anche il TouchID nella tastiera e la porta Ethernet integrata nell’alimentatore.
Però il modello intermedio di iMac 24″ M1 per 1719 Euro offre solo 256 GB di SSD, davvero troppo pochi, anche in questo caso per avere qualcosa di più future proof sarebbe il caso di spendere ancora di più. Insomma anche il prezzo e le limitazioni un po’ troppo spinte sui vari modelli proposti evocano una sensazione di rottura, iMac 24″ M1 è una macchina divisiva, o la si ama o la si odia.
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