Attraverso il nuovo libro “That Will Never Work: The Birth of Netflix and the Amazing Life of an Idea” scritto dall’ex amministratore delegato e co-fondatore di Netflix, Marc Randolph, abbiamo scoperto alcune magagne che girano attorno al servizio di streaming, al suo sistema di consigli basato sulle preferenze degli utenti e al suo sistema di valutazioni.

In particolare, quando Marc Randolph era al timone dell’azienda, la serie di algoritmi chiamati “Cinematch” per consigliare quale DVD affittare (Netflix è nata come un concorrente di Blockbuster) o quale contenuto guardare non erano basati solamente sulle preferenze degli utenti ma anche sulle esigenze commerciali dell’azienda.

Abbiamo dovuto trovare un modo per raccomandare articoli che non erano quelli normali a cui tutti pensavano, ovvero le nuove uscite, ma quelli che sarebbero potuti piacere ancora di più e comunque presenti in magazzino o con un miglior margine”, ha detto Randolph. “Penso – ma non faccio parte dell’azienda ora – che la cosa non sia mai cambiata“.

Non è allora un caso il fatto che molti sceneggiatori e registi di contenuti prodotti da Netflix si lamentano del fatto che non sono tanto le recensioni degli utenti ma quanto gli algoritmi interni a Netflix a decidere il successo o il fallimento di una serie o di un film.

Telecomando tasto Netflix

Altra interessante scoperta dal libro riguarda il sistema di valutazione. Inizialmente Netflix prevedeva un sistema di valutazione basato sulle stelline con voti che andavano da 1 a 5. Il cambio con i “pollici su” e “pollici giù” che si ha adesso è avvenuto per una questione legata alle valutazioni estreme degli utenti che, nella maggior parte dei casi, lasciavano o 1 stellina o 5 stelline (la stessa cosa si dice sia avvenuta su YouTube).

Quello stupido sistema di classificazione a stelle è stata fonte di centinaia di ore di discussioni”, ha scritto Randolph nel suo libro. “Non sono mai state condotte più battaglie su meno pixel”.

Durante l’intervista rilasciata da Marc Randolph a Business Insider per pubblicizzare il libro, abbiamo anche scoperto che Netflix fa affidamento addirittura su più di 2000 team di esperti che hanno il compito migliorare e personalizzare le locandine, la descrizione della trama e persino consigliare o meno i contenuti a determinate “tipologie di utenti”.

Insomma, quello che viene mostrato pubblicamente è solo la punta dell’iceberg (come del resto in ogni azienda di grande successo).