Recensione Aqara FP2 – A distanza di qualche mese dalla recensione di Aqara FP1, sensore mai arrivato sui mercati internazionali, è finalmente il momento di parlare del suo successore, disponibile anche nel nostro Paese, che risolve alcune delle criticità emerse col modello precedente e che si dimostra un validissimo alleato per la domotica.

L’ho ricevuto da qualche settimana, l’ho installato e testato a fondo in diversi ambienti, collegandolo ovviamente al mio sistema Home Assistant di gestione della domotica e utilizzandolo principalmente per la gestione delle luci. Rispetto al modello FP1, questo Aqara FP2 diventa decisamente più preciso ma soprattutto introduce la gestione delle zone, che consente di creare automazioni molto più evolute, a tutto vantaggio della bolletta energetica.

Come funziona Aqara FP2

Aqara FP2

Se avete letto la recensione di Aqara FP1 (potete trovarla qui) saprete che Aqara ha utilizzato la tecnologia mmWave per questo sensore, una svolta decisa rispetto ai “vecchi” sensori di movimento basati sugli infrarossi. Questi ultimi infatti risultano pressoché perfetti per rilevare l’ingresso in una stanza e accendere una luce, ma sono di fatto inutili per l’operazione contraria.

Utilizzo da almeno 4 anni sensori a infrarossi e l’unico luogo in cui funzionano bene sono i corridoi, in quando accendono la luce quando ci passo e la spengono un minuto dopo, permettendomi di ottimizzare i consumi. In soggiorno però le cose cambiano parecchio, soprattutto quando si sta seduti a cena o a guardare un film.

Se il sensore non è vicinissimo infatti non viene rilevato alcun movimento, e l’unica soluzione è quella di spegnere una luce se non viene rilevato alcun movimento per una decina di minuti. In alternativa sarebbe necessario posizionare numerosi sensori, ma diventerebbe dispendioso economicamente e fastidioso dal punto di vista del posizionamento.

Con Aqara FP1 avevo trovato un buon compromesso, anche se in alcune situazioni peccava ancora. Aqara FP2 si è invece dimostrato decisamente più valido, grazie a una serie di novità e a un supporto più esteso agli ecosistemi di terze parti. Personalmente utilizzo Home Assistant e ho integrato il nuovo sensore sfruttando la compatibilità con HomeKit di Apple.

A differenza del modello precedente, che passava pochissime informazioni, il nuovo sensore inoltra moltissimi dati, soprattutto quelli dedicati alle zone. Aqara FP2 infatti introduce le zone di rilevamento all’interno delle stanze, una soluzione ideale soprattutto in ambienti spaziosi come un soggiorno o una camera da letto.

Il nuovo sensore si collega alla rete WiFi di casa, quindi non è più necessario avere un hub Zigbee, e il cavo di alimentazione non è più integrato, per cui potrete posizionarlo con maggiore libertà rispetto a quanto accadeva prima. La connessione richiede sempre l’app Aqara e in pochi secondi il sensore è pronto a fare il suo lavoro, senza alcuna complicazione.

Durante la configurazione iniziale dovrete decidere se il sensore andrà posizionato a parete, a 180-200 centimetri da terra, in un angolo o a soffitto, visto che in base al posizionamento potrete attivare o meno alcune funzioni esclusive, perdendone però altre.

Se ad esempio deciderete di posizionare Aqara FP2 sul soffitto, a un’altezza compresa tra i 2.5 e i 2,8 metri, potrete coprire un’area con un raggio di un paio di metri e rilevare eventuali cadute, una soluzione ideale per controllare stanze o abitazioni dove risiedono persone anziane o con problemi di deambulazione.

Se invece posizionate il sensore a parete avrete una copertura decisamente maggiore, tanto che nel mio caso ho coperto senza problemi una stanza di 7 x 6 metri, con un angolo di circa 120-130 gradi. A questo punto potete scegliere se usare un rilevamento tradizionale, come nel modello precedente, o se sfruttare la novità legata alle zone, a mio avviso la più interessante tra le funzioni introdotte.

Una volta delimitato il perimetro della stanza, vi basterà muovervi lungo le pareti per fare in modo che il sensore effettui una calibrazione iniziale, potrete infatti disegnare delle aree che vi permetteranno in seguito di creare automazioni mirate. Nel mio caso ad esempio ho creato due zone per i divani e una per il tavolo da pranzo, così da evitare di spegnere la luce se qualcuno è presente in una di quelle aree, e per attivare una modalità “cinema” quando sono sul divano di sera.

La precisione è decisamente elevata, anche se saltuariamente capita che una persona sdraiata sul divano non venga riconosciuta. In generale comunque il sensore rileva correttamente fino a cinque diverse persone, indicando la posizione di ciascuna, così da aprire a ulteriori scenari, una cosa molto utile in ambienti particolarmente grandi.

Aqara FP2

La precisione aumenta decisamente se il sensore è utilizzato in ambienti più piccoli e regolando la sensibilità e la portata potrete gestire situazioni di ogni genere, anche passare davanti alla porta della cucina senza essere rilevati. Va detto che il rilevamento della presenza non è istantaneo, per cui ho preferito abbinare Aqara FP2 a un tradizionale sensore di movimento, che si occupa di accendere le luci, mentre per lo spegnimento è FP2 ad attivare l’automazione quando nessuno è presente nella stanza. In tempi come questi, in cui la bolletta energetica è spesso importante, fa comodo avere un sistema che accenda e spenga le luci solo quando ce n’è bisogno, senza dimenticanze e senza alcun inghippo, basta qualche test per trovare il corretto posizionamento di ogni sensore.

Va poi detto che il nuovo FP2 integra anche un sensore di luminosità, per cui potete utilizzarlo per evitare l’accensione delle luci quando non serve, quando cioè la luce in una stanza è superiore a una determinata soglia.

La cosa che più ho apprezzato è che tutto questo non resta confinato all’interno dell’app Aqara, come accadeva in precedenza e come spesso accade con sensori di altri produttori. Aqara ha infatti scelto di esporre tutto quanto ai sistemi di terze parti e nel mio caso mi riferisco a HomeKit di Apple, che mi ha permesso di integrare il nuovo sensore all’interno di Home Assistant.

L’integrazione di Aqara FP2

Aqara FP2

È proprio grazie all’integrazione che scatta la vera magia, visto che il sensore espone sia il livello di luminosità sia tutte le informazioni relative alla presenza. Oltre al sensore vero e proprio, che rileva quindi la presenza in una stanza, vengono esposte anche le varie zone e questo permette di creare automazioni con dispositivi di qualsiasi produttore, senza dover rimanere legati, in questo caso, all’ecosistema Aqara.

Nel mio caso posso utilizzare luci Xiaomi e Yeelight, sensori e pulsanti Aqara, tende motorizzate SwitchBot e molto altro. E con le singole zone sono riuscito a creare delle automazioni che si attivano in maniera molto accurata, a seconda dell’occupazione di determinate aree.

Posso accendere la lampada da pavimento quando mi siedo nell’angolo dedicato alla lettura, spegnendo la luce principale se non c’è nessun altro nella stanza, o mettere in pausa un film quando mi alzo e vado in un’altra stanza. Questi sono solo alcuni esempi ovviamente, ma le possibilità sono decisamente tantissime e consentono di creare degli scenari decisamente complessi e mirati, a patto ovviamente di avere le adeguate soluzioni di illuminazione e gestione di tende, impianto audio e di riproduzione video.

Un ambiente in cui un sensore come Aqara FP2 può trovare facile utilizzo è la camera da letto. Immaginate di alzarvi e di vedersi accendere solo la vostra lampada da comodino, senza disturbare chi sta ancora dormendo, o un’automazione che apre automaticamente le tende se a letto non c’è più nessuno. Oppure la luce che si accende quando entrate in camera ma solo se entrate per primi, mentre se rincasate tardi dopo il lavoro e il vostro compagno/a sta già dormendo, si accenderà solo una luce notturna, o una lampada piccola, per non disturbare.

Aqara FP2

Aqara inoltre promette di portare ulteriori miglioramenti con prossimi aggiornamenti OTA, che permetteranno di riconoscere anche la posizione delle persone, oltre ad aggiungere il supporto a Matter che per il momento risulta assente, anche perché si tratta di un dispositivo che non rientra esattamente nella tipologia di prodotti supportati attualmente da Matter.

In conclusione

Aqara FP2 rappresenta un deciso passo avanti rispetto al modello precedente, grazie a una serie di soluzioni che lo rendono finalmente utile in molteplici situazioni e consentono di risolvere quei problemi che i tradizionali sensori di movimento non erano in grado di gestire.

Nonostante abbia un prezzo che per alcuni potrebbe sembrare eccessivo, si trova su Amazon a poco più di 80 euro (anche se in queste settimane il riassortimento è lento), è uno di quei sensori in grado di dare un senso alla domotica e a mio avviso vale fino all’ultimo centesimo. Vi lascio il link per l’acquisto su Amazon Germania, ma presto dovrebbe essere disponibile anche su Amazon Italia.

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