Dal TAR del Lazio arriva una sentenza importante e che potrebbe aprire nuovi scenari nel mondo della tecnologia: è stata riconosciuta per la prima volta l’obsolescenza prematura come pratica aggressiva nei confronti dei consumatori (in questo caso ad opera di Apple).

La vicenda oggetto della controversia parte da una sanzione da 10 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad Apple dopo una lunga e complessa istruttoria.

Il TAR ha rigettato il ricorso di Apple

Apple ha contestato tale decisione, presentando un ricorso al TAR per far sospendere la sanzione del Garante e con questo provvedimento di rigetto è stata riconosciuta l’obsolescenza prematura come pratica aggressiva ai danni dei consumatori.

Ricordiamo che tra le contestazioni mosse dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al colosso di Cupertino vi era quella di aver proposto da settembre 2016 con insistenza ai possessori di iPhone 6, 6 Plus, 6S e 6S Plus di installare iOS 10 senza informarli delle maggiori richieste di energia del nuovo OS e delle possibili conseguenze dovute all’installazione (come, per esempio, gli spegnimenti improvvisi).

Apple ha così rilasciato iOS 10.2.1 nel febbraio 2017 per risolvere il problema ma senza informare gli utenti che l’installazione avrebbe ridotto la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi.

Nel dicembre 2017, infine, Apple ha deciso di sostituire le batterie a un prezzo scontato.

Qualcosa di simile è avvenuta per Samsung, sanzionata dal Garante per 5 milioni di euro in quanto, dal maggio 2016, ai possessori del Samsung Galaxy Note 4 è stato proposto un aggiornamento che il device non era in grado di supportare adeguatamente, rendendo necessarie costose riparazioni.