La lunga vicenda che vede Apple al centro di indagini antitrust europee, e nello specifico tedesche, riguardo alla App Tracking Transparency (ATT) entra in una fase delicata ma potenzialmente decisiva. Come spesso e volentieri accade quando si parla di equilibrio tra privacy degli utenti e interessi economici di sviluppatori e inserzionisti, le novità arrivano a piccoli passi; tuttavia, i passi ora potrebbero diventare un po’ più pesanti.

Secondo quanto riportato da Reuters, la Germania sta infatti valutando le modifiche proposte da Apple per rispondere alle criticità sollevate negli ultimi anni, con l’obbiettivo di capire se basteranno o se saranno necessarie ulteriori correzioni prima di arrivare a una decisione definitiva.

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Cosa potrebbe cambiare nelle richieste di consenso dell’App Traking Transparency di Apple

Apple ha già messo nero su bianco alcuni interventi sulla schermata di consenso dell’ATT: la richiesta di tracciamento verrà riformulata e riformattata con un linguaggio e un design più neutrale, identico sia per le app di terze parti sia per i servizi di Apple stessa. Una mossa che, come ovvio, mira a rispondere alle accuse di trattamento preferenziale, al centro dell’indagine aperta nel 2022 dal Bundeskartellamt.

L’azienda di Cupertino prevede inoltre di semplificare il flusso di consenso, così da rendere più immediata per sviluppatori e publisher la raccolta dell’autorizzazione degli utenti al trattamento dei dati pubblicitari. Una delle contestazioni principali riguardava proprio la difficoltà per gli editori di ottenere dati sufficienti per il targeting, problema che, secondo le autorità, derivava da un vantaggio competitivo troppo marcato per Apple.

La Germania ha avviato un nuovo market test, coinvolgendo editori, gruppi mediatici, autorità per la privacy federali e regionali; l’obbiettivo è verificare se le modifiche di Apple siano effettivamente adeguate per eliminare lo squilibrio di mercato rilevato a febbraio 2025, quando l’authority tedesca parlò esplicitamente di abuso di posizione dominante.

È importante ricordare che il caso viene portato avanti non solo attraverso l’articolo 19a della normativa tedesca sulla concorrenza, ma anche tramite l’articolo 102 del TFUE, con un lavoro coordinato tra più organismi europei; si tratta quindi di un fascicolo tutt’altro che marginale.

Apple, che continua a ribadire come la privacy rappresenti un diritto umano fondamentale, sostiene di aver mantenuto intatti i principali vantaggi dell’ATT per gli utenti, cioè l’impossibilità per le app di accedere all’identificativo pubblicitario dei dispositivi senza consenso esplicito.

Tuttavia, le autorità europee non sembrano del tutto convinte, in particolare resta aperto il nodo dell’attribuzione pubblicitaria, cioè il sistema con cui Apple misura le performance degli annunci: Cupertino vuole continuare a farlo senza necessità di autorizzazione preventiva, cosa che il Bundeskartellamt considera potenzialmente problematica.

Il altre parole, le modifiche proposte risolvono una parte delle criticità, ma potrebbero non essere sufficienti a garantire condizioni pienamente eque tra Apple e i fornitori terzi.

Alcuni di voi potrebbero ricordare che, all’inizio del 2025, Apple aveva addirittura ventilato la possibilità di ritirare l’ATT dall’Unione Europea, lamentando un’intensa attività di lobbying da parte di gruppi tedeschi, italiani e di altri Paesi. Un’ipotesi estrema certo, ma che rende evidente quanto il contesto regolatorio europeo sia diventato un terreno molto sensibile per Apple.

Oggi però lo scenario è in mano all’autorità tedesca, la decisione finale arriverà solo dopo il completamento del test di mercato, e sarà allora che potremo capire se l’ATT (introdotta nel 2021 e malvista dagli inserzionisti fin dal primo giorno) resterà nella forma attuale, verrà modificata in profondità o sarà costretta a un ulteriore compromesso.