Amazon ha confermato un nuovo e massiccio taglio al personale, circa 14.000 posizioni corporate sono state eliminate, in quella che di fatto rappresenta la seconda grande ondata di licenziamenti nel giro di pochi anni. La scelta arriva ufficialmente come parte di un processo più ampio di ristrutturazione interna, già anticipato nei mesi scorsi dal CEO Andy Jassy, che punta a ridurre burocrazia, eliminare livelli intermedi e aumentare efficienza attraverso un uso sempre più esteso dell’intelligenza artificiale.
Amazon lancia un messaggio chiaro, meno manager e più IA
Già a giugno Jassy aveva spiegato che l’IA avrebbe inevitabilmente ridotto il numero di ruoli gestionali, dato che sempre più attività verranno automatizzate; questa nuova tornata di licenziamenti coinvolge diversi reparti: logistica, pagamenti, videogiochi, servizi cloud e altri segmenti trasversali dell’azienda. Si tratta dunque di un intervento capillare, non circoscritto a un singolo ambito.
Il messaggio ai dipendenti è stato affidato a Beth Galetti, vicepresidente senior di People Experience and Technology, che in un post ha sottolineato come l’obbiettivo sia rimuovere livelli e spostare risorse sulle scommesse più importanti. Galetti ha anche anticipato che nel 2026 l’azienda tornerà ad assumere, ma solo in aree chiave e strategiche, mentre altrove si cercheranno ulteriori spazi per togliere strati organizzativi.
Chi è stato colpito dai licenziamenti avrà fino a 90 giorni (a seconda delle norme locali) per cercare una nuova posizione all’interno di Amazon, con percorsi agevolati e priorità nei processi di selezione interna; a chi invece non riuscirà o non vorrà ricollocarsi verrà offerto un pacchetto di uscita con buonuscita, supporto alla ricollocazione esterna e altri benefit transitori.
Questa tornata interessa dunque circa il 4% della forza lavoro corporate, ma non quella dei magazzini, dove sono impiegate la maggior parte delle 1,55 milioni di persone che lavorano per Amazon nel mondo; i tagli si concentrano infatti sul personale gestionale, amministrativo e tecnico ad alto livello.
Nella comunicazione ufficiale Amazon ribadisce un concetto che sta diventando ricorrente nel settore tech: “Questa generazione di intelligenza artificiale è la più rivoluzionaria dai tempi di internet“, un’affermazione che letta tra le righe spiega chiaramente il senso dell’operazione; per restare competitiva l’azienda deve diventare più leggera e più veloce nell’innovazione, affidandosi a sistemi che permettano di ridurre passaggi organizzativi e tempi decisionali.
Una strategia che probabilmente vedremo replicata anche da altre big tech, sempre più orientate a operare come startup pur restando conglomerati globali.
Questi tagli potrebbero non essere gli ultimi, lo stesso managment ammette che il processo è ancora in corso e che ci saranno ulteriori ottimizzazioni nel 2026; dal punto di vista del mercato, la crescita delle soluzioni IA generative e di infrastrutture cloud intelligenti continuerà a rappresentare la priorità strategica per Amazon che, come sempre accade quando l’azienda cambia pelle, sembra prepararsi a un’ulteriore fase di espansione interna mirata.
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