Un’esperienza fluida, continua e sempre più integrata tra PC e smartphone, questo è l’obbiettivo di Microsoft con l’annuncio della nuova funzionalità Cross Device Resume durante una sessione Build 2025; la funzione arriverà su Windows 11 e permetterà, almeno in parte, di colmare il divario con l’ecosistema Apple grazie a un sistema di ripresa delle attività tra Android e PC.
Cos’è Cross Device Resume di Microsoft e come funziona
Sono in molti gli utenti Android che da tempo aspettavano qualcosa del genere, che ora diventa realtà; Microsoft sta integrando una funzione che, in maniera molto simile a Handoff di Apple, consentirà di iniziare un’attività su uno smartphone Android e riprenderla esattamente da dove si era interrotta sul proprio computer con Windows 11.
La funzionalità, presentata inizialmente durante una sessione della conferenza per sviluppatori e poi misteriosamente rimossa (potete comunque vederla al minuto 17 circa del video in fonte), permette di sincronizzare app e contenuti in tempo reale tra dispositivi, a patto ovviamente che l’app supporti la novità.
Durante la demo è stata mostrata l’integrazione con Spotify, un brano in riproduzione sull’app per Android appare anche su Windows nella barra delle applicazioni, con un’icona a forma di smartphone; passando il cursore sull’icona l’utente vede un’anteprima di ciò che è in esecuzione sul telefono e, cliccandoci sopra, viene aperta l’app Spotify per Windows con il contenuto sincronizzato nel punto esatto in cui era stato lasciato.

Un flusso continuo dunque, che non richiede login aggiuntivi, passaggi manuali o sincronizzazioni forzate; il sistema riconosce automaticamente lo stato dell’app e propone all’utente di proseguire da dove aveva interrotto.
Sebbene la demo ufficiale si sia concentrata su Spotify non sarà una funzione esclusiva di questo software, Microsoft ha infatti confermato che WhatsApp sarà una delle prossime app compatibili e ha aperto le porte agli sviluppatori di terze parti affinché integrino Cross Device Resume all’interno delle proprie applicazioni Android.
Come spiegato dalla stessa azienda, questa novità non solo migliorerà l’esperienza d’uso per gli utenti finali, ma rappresenta anche un’opportunità di visibilità per le app Android che potranno apparire direttamente sulla taskbar di Windows 11, in pratica una sorta di vetrina intelligente che suggerisce all’utente di riprendere ciò che stava facendo su un altro dispositivo.
Un’esperienza che, almeno nelle intenzioni, potrebbe modificare significativamente il modo in cui si concepisce l’interazione tra smartphone e PC, rendendola sempre più naturale e meno vincolata a soluzioni di terze parti o ad app specifiche come Phone Link.
Alcuni di voi potrebbero aver notato che non è la prima volta che Microsoft prova a colmare il divario con Apple sul fronte dell’integrazione multi-dispositivo, nel 2017 infatti l’azienda annunciò Project Rome come framework per la sincronizzazione dei dati tra app Android e Windows; tuttavia, il progetto non ha mai raggiunto la maturità sperata e di fatto è stato accantonato.
Cross Device Resume sembra dunque una sorta di erede spirituale e più maturo di Project Rome, con l’obbiettivo di rendere l’esperienza Android-Windows comparabile a quella che Apple offre da tempo tra iPhone, iPad e Mac grazie alle soluzioni proprietarie.
Nonostante la somiglianza all’atto pratico, c’è una differenza non di poco conto visto che qui (a differenza di quanto accade con la mela) si parla di due mondi tecnologicamente e commercialmente distinti; proprio per questo motivo l’integrazione tra Windows e Android ha un potenziale rivoluzionario, almeno per quella vasta fetta di utenti che non vive all’interno dell’ecosistema Apple.
Microsoft non ha ancora fornito una data ufficiale per il rilascio di Cross Device Resume ma, considerando che la funzione è già stata mostrata e che l’integrazione con Spotify risulta funzionante, possiamo ipotizzare che possa essere introdotta con uno dei prossimi aggiornamenti cumulativi di Windows 11 entro la fine dell’anno.
Molto dipenderà ovviamente anche dal ritmo con cui gli sviluppatori Android adotteranno questa nuova funzionalità per implementarla nel codice delle proprie applicazioni, nonostante a detta di Microsoft sia facilmente integrabile nelle app già esistenti basate su framework moderni, e non richieda teoricamente i salti mortali.
Gli utenti Android dovranno dunque pazientare ancora un po’, ma le premesse per un’integrazione sempre più stretta tra telefono e PC ci sono tutte; dopo anni di soluzioni parziali e workaround, il 2025 potrebbe essere l’anno in cui Android e Windows iniziano a parlarsi sul serio.
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