Un ritorno atteso da quasi cinque anni, un contesto legale in piena evoluzione e una sfida aperta all’egemonia dell’App Store; Epic Games ha ufficialmente presentato Fortnite allo store di applicazioni di Apple negli Stati Uniti, aprendo le porte a un potenziale rientro dello sparatutto battle royale sui dispositivi iOS.

Ma il rientro in scena di uno dei giochi più iconici degli ultimi anni è solo la punta dell’iceberg, dietro le quinte infatti si consuma una battaglia ben più ampia tra Apple e l’intero ecosistema degli sviluppatori, con Epic in prima linea nel tentativo di scardinare il monopolio della mela sui pagamenti digitali.

Le ultime sulla controversia Epic Games contro Apple

Il ritorno di Fortnite non è casuale, arriva infatti a pochi giorni dalla sentenza della giudice federale Yvonne Gonzalez Rogers, che ha ufficialmente riconosciuto come Apple abbia violato un’ingiunzione del 2021 che imponeva all’azienda di Cupertino di permettere agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento alternativi, aggirando così le famigerate commissioni del 30%.

Apple, come molti di voi ricorderanno, aveva risposto introducendo commissioni del 27% sugli acquisti esterni e schermate di avviso progettate (secondo il tribunale) per scoraggiare attivamente l’uso di metodi di pagamento alternativi, invocando presunte criticità legate a privacy e sicurezza; una strategia definita come “deliberatamente anticoncorrenziale“.

Ora, con la nuova decisione della corte, Apple non potrà più riscuotere commissioni per i pagamenti effettuati al di fuori del suo ecosistema negli Stati Uniti, ed è proprio su questa nuova apertura che Epic ha deciso di capitalizzare.

Come anticipato in apertura, Fortnite è stato recentemente inviato ad Apple per la revisione, segnando un potenziale ritorno sugli iPhone americani dopo una lunga assenza; nel frattempo, Apple ha deciso di presentare ricorso contro la sentenza, con tanto di mozione di urgenza per congelare ogni cambiamento imminente nelle regole dell’App Store. Epic ovviamente non ha taciuto, definendo l’iniziativa della mela come un “disperato tentativo di bloccare la concorrenza“.

Parallelamente all’invio di Fortnite, Epic ha deciso di affilare le armi annunciando un nuovo programma fedeltà pensato per incentivare l’utilizzo del suo sistema di pagamento interno: si chiama Epic Rewards e prevede un rimborso del 20% sugli acquisti in-app effettuati tramite i canali ufficiali Epic in giochi come Fortnite, Rocket League e Fall Guys.

Il credito bonus viene erogato 14 giorni dopo l’acquisto e può essere utilizzato direttamente all’interno dei giochi o sull’Epic Game Store; non vale solo per iOS, ma anche per PC, Android e web, con validità limitata fino al 31 agosto 2025.

Ma non è tutto, Epic ha anche presentato una nuova piattaforma di store alternativi, gestiti direttamente dal suo team e progettati per consentire acquisti fuori app a costi inferiori rispetto a quelli imposti da Apple; nello specifico gli sviluppatori non pagheranno commissioni per il primo milione di dollari di entrate annuali, un approccio che punta a democratizzare l’accesso alla distribuzione digitale e offrire reali alternative all’App Store tradizionale.

A testimonianza del crescente malcontento nei confronti della politica di Cupertino, un gruppo di sviluppatori ha deciso di fare fronte comune contro Apple presentando una class action che accusa l’azienda di aver causato perdite economiche significative proprio a causa del mancato rispetto della sentenza del 2021.

Il ritorno di Fortnite potrebbe segnare un punto di svolta per l’ecosistema Apple, ma la vera battaglia si gioca sui tavoli dei tribunali e nelle strategie che l’azienda di Cupertino deciderà di adottare nelle prossime settimane; quel che è certo è che Epic ha dimostrato come il dominio dell’App Store, così come lo abbiamo conosciuto finora, non è più inattaccabile.