La rivoluzione IA non si ferma e questa volta punta dritta al cuore di uno dei monopoli digitali più longevi e redditizi, quello di Google nella ricerca online; secondo quanto riportato da Reuters, Apple starebbe infatti pianificando un importante aggiornamento per Safari, il browser predefinito dell’azienda su iPhone, iPad e Mac, update che introdurrebbe opzioni di ricerca basate sull’intelligenza artificiale generativa.
Un cambio che, se confermato e implementato su larga scala, potrebbe ridisegnare gli equilibri del mercato pubblicitario digitale e minare alla radice la posizione dominante di Google, tanto più che, come ormai noto, il colosso di Mountain View versa ogni anno all’azienda di Cupertino circa 20 miliardi di dollari per essere il motore di ricerca predefinito su Safari.
Apple punta a cambiare gli equilibri della ricerca web
Secondo fonti vicine alla questione, e in particolare alla testimonianza rilasciata dal dirigente Apple Eddy Cue nell’ambito di un procedimento antitrust in corso negli Stati Uniti, la società di Cupertino starebbe “valutando attivamente” la possibilità di integrare motori alternativi come ChatGPT di OpenAI o Perplexity AI all’interno di Safari, offrendo quindi agli utenti nuove modalità di ricerca conversazionale e sintetica.
Il contesto è particolarmente delicato, le autorità antitrust statunitensi stanno valutando se vietare a Google di continuare a pagare Apple per mantenere l’esclusiva della ricerca, mentre lo stesso Cue ha dichiarato che le ricerche effettuate su Safari sono diminuite per la prima volta il mese scorso, proprio a causa della crescente popolarità degli strumenti di intelligenza artificiale tra gli utenti.
La notizia ha avuto ripercussioni immediate sul mercato, le azioni di Alphabet hanno perso oltre il 7%, pari a circa 150 miliardi di dollari di capitalizzazione nel giro di poche ore; una reazione che dà la misura di quanto sia strategico, per Google, il controllo delle ricerche provenienti dai dispositivi Apple, una fetta consistente delle sue entrate pubblicitarie.
Google da parte sua, ha cercato di ridimensionare il fenomeno affermando che il numero complessivo di ricerche è ancora in crescita, anche sui dispositivi Apple, grazie a funzionalità avanzate come la ricerca visiva e vocale. Tuttavia, il dato più interessante resta l’interesse sempre più evidente degli utenti verso soluzioni AI-first, capaci di fornire risposte dirette, contestualizzate e sintetiche piuttosto che una lista di link.
Apple, che storicamente ha sempre mantenuto un profilo riservato nel campo della ricerca web, sembra ora voler giocare un ruolo più attivo cavalcando l’onda dell’IA generativa che ha già sconvolto il panorama tech alla fine del 2022, con il boom di ChatGPT.
A dimostrarlo c’è l’intenzione di includere nuovi provider nel menù di Safari, ma anche i numeri impressionanti dello strumento di OpenAI che ad aprile ha superato 1 miliardo di ricerche settimanali grazie alla propria funzione di web browsing, arrivando a oltre 400 milioni di utenti attivi a settimana già a febbraio.
Secondo gli analisti, se la mossa di Apple andasse in porto e l’esclusività di Google venisse meno, le ripercussioni sul mercato pubblicitario digitale sarebbero enormi: molte aziende, ad oggi legate a doppio filo a Google per la promozione dei propri prodotti, potrebbero dirottare parte dei loro investimenti verso nuove piattaforme basate su IA, aprendo scenari completamente inediti per la pubblicità online.
Insomma, la partita è aperta e le regole stanno cambiando rapidamente; Apple potrebbe non solo riscrivere il futuro del proprio browser, ma anche mettere fine al monopolio di Google nella ricerca web, inaugurando una nuova stagione di concorrenza e innovazione.
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