Questa notte la Cina ha confermato per l’ennesima volta le proprie capacità e tecnologie per quel che concerne l’esplorazione spaziale, la sonda Chang’e-6 è allunata sul lato nascosto del nostro satellite e si prepara ad essere la prima a raccogliere campioni di suolo lunare in questa parte della Luna.
Il traguardo raggiunto, sebbene non sia il primo per la nazione, mette in evidenza ancora una volta le capacità cinesi, raggiungere il lato nascosto della Luna non è infatti un’impresa da poco, le varie procedure necessarie sono infatti complicate da tutta una serie di difficoltà tecniche e di comunicazione con la Terra.
La sonda cinese Chang’e-6 si prepara a raccogliere campioni sul lato nascosto della Luna
La missione è partita il 3 maggio, con il lancio della sonda dal cosmodromo di Wenchang, sull’isola di Hainan; nella notte Chang’e-6 è allunata correttamente e senza problemi di sorta in un vasto cratere di circa 2.500 chilometri di diametro nei pressi del polo sud lunare (bacino del Polo Sud-Aitken), alle 00:23 ora italiana.
Come potete notare dal video poco sotto, l’intera operazione si è svolta senza alcun intoppo, sia grazie all’utilizzo di un sistema autonomo in grado di rilevare ed evitare gli ostacoli, che al contributo del satellite Queqiao-2 per le comunicazioni con la Terra.
Archiviato l’allunaggio, inizia la missione vera e propria della sonda Chang’e-6, il cui compito è quello di raccogliere due chili di campioni di suolo del lato nascosto della Luna; conosciamo poco infatti riguardo alla composizione del suolo in questa zona del nostro satellite, che riveste un’importanza strategica per le future missioni e per i futuri insediamenti, visto che in questa zona dovrebbero essere presenti grandi riserve di ghiaccio, indispensabili per poter finalizzare la colonizzazione della Luna in futuro.
La sonda è equipaggiata con due strumenti, grazie ai quali potrà portare a termine i propri compiti: un trapano in grado di raggiungere i due metri di profondità e un braccio robotico dedicato alla raccolta dei campioni di suolo.
Per quel che concerne la fase di rientro dei campioni, questa sarà resa possibile grazie all’appoggio di un modulo di servizio in orbita lunare, grazie al quale i campioni raccolti verranno trasferiti in una capsula progettata per poter attraversare l’atmosfera terrestre; la missione dovrebbe concludersi il 25 giugno 2024, 53 giorni dopo il suo inizio, nel sito di Siziwang Banner, nella Mongolia interna.
La Cina segna dunque l’ennesimo importante traguardo nell’ambito dell’esplorazione spaziale, i campioni prelevati saranno di grande importanza per gli scienziati sulla Terra e serviranno per mettere a punto le future missioni; inutile sottolineare come il successo della sonda Chang’e-6 sia una sorta di frecciatina a tutti gli altri Paesi impegnati nella nuova corsa alla Luna, come Stati Uniti, Russia, India e Giappone.
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