All’inizio di questo mese Neuralink ha affermato che i minuscoli filamenti del suo chip impiantati nel cervello del suo primo paziente umano si erano spostati dalla loro posizione originale.

Ora sembra che l’autorità sanitaria statunitense FDA abbia consentito a Neuralink di impiantare il suo chip cerebrale in una seconda persona, dopo aver proposto di ovviare al problema verificatosi nel suo primo paziente.

La FDA avrebbe autorizzato Neuralink per il secondo impianto cerebrale umano

Secondo un rapporto del Wall Street Journal, l’azienda cibernetica di Elon Musk intende risolvere il problema incorporando alcuni dei filamenti del dispositivo più in profondità nel cervello del paziente.

Stando a quanto riferito Neuralink prevede di impiantare la sua interfaccia cerebrale nel secondo paziente a giugno e di arrivare a un totale di 10 impianti quest’anno, inoltre più di 1.000 quadriplegici si sono iscritti al registro dei pazienti della società.

Secondo il rapporto, nei prossimi mesi la società intende anche presentare richieste alle autorità di regolamentazione in Canada e Gran Bretagna per avviare sperimentazioni simili, tuttavia la FDA ha affermato che non può discutere o divulgare informazioni relative alla richiesta di sperimentazione umana di una particolare azienda o allo studio ad essa correlato.

In sostanza, si tratta di impianti cerebrali pensati per le persone con problemi neurologici e lesioni, i quali avrebbero la capacità di captare l’attività elettrica dei neuroni e di convertirla in comandi con cui controllare con il pensiero dei dispositivi esterni, come il cursore o la tastiera di un computer o di uno smartphone.

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