Sono passati soltanto pochi giorni da quando vi abbiamo spiegato in maniera dettagliata il funzionamento degli incentivi auto 2024, ma l’approdo del decreto legge n.60 del 7 maggio 2024 (cd. Decreto Coesione) in Gazzetta Ufficiale rappresenta un momento di svolta negativa per l’automotive in Italia: il Governo ha operato un taglio consistente sia ai fondi già stanziati per l’anno corrente — con particolare riferimento agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride e di infrastrutture di ricarica ad uso domestico —, sia di quelli destinati a coprire il prossimo Piano Incentivi.

Decreto Coesione: frenata per gli incentivi, stop al bonus colonnine

Il Piano Incentivi 2024 è pronto a partire, ma sta già subendo dei tagli importanti, ma sarà soprattutto quello del prossimo anno a risentire del dirottamento di risorse previsto dal decreto legge n.60 del 7 maggio 2024 (cd. Decreto Coesione) appena approdato in Gazzetta Ufficiale e funzionale all’attuazione del PNRR.

Il Titolo II ricomprende “Ulteriori disposizioni in materia di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” e all’art. 37 riporta gli importanti tagli destinati ad abbattersi sul settore automotive in Italia. Il totale ammonta a 400 milioni di euro e tocca anche gli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici ed ibridi plug-in, così come il Bonus Colonnine, vale a dire il fondo destinato ad incentivare l’acquisto di infrastrutture di ricarica ad uso domestico.

Per quanto riguarda i tagli per il 2024, ci saranno: 70 milioni di euro in meno per “il finanziamento dei contratti di sviluppo relativi ai progetti di sviluppo industriale”; 60 milioni di euro in meno “per la concessione di contributi per l’acquisto di veicoli non inquinanti di categoria M1, N1 e N2”, vale a dire autoveicoli e veicoli commerciali. In aggiunta a questi, i 20 milioni di euro che erano stati stanziati a sostegno dell’acquisto di wall box e colonnine ad uso domestico per il 2022 e 2023 e che erano rimasti inutilizzati non verranno riutilizzati per un bonus analogo. La sforbiciata più pesante, però, è quella a danno del fondo automotive, che in un colpo solo ha perso un quarto delle risorse che nel 2025 serviranno a finanziare incentivi e politiche industriali: rispetto al miliardo di euro inizialmente previsto, il Decreto Coesione ha previsto una riduzione di ben 250 milioni di euro.