Bill Nelson, Amministratore della NASA e Masahito Moriyama, Ministro dell’Educazione, della Cultura, della Scienza e della Tecnologia del Giappone, hanno siglato un accordo per promuovere l’esplorazione umana sostenibile della Luna.

Si rafforza, pertanto, la partnership tra la NASA e il Giappone, che avrà il compito di progettare, sviluppare e gestire un rover pressurizzato (veicolo destinato a consentire agli astronauti di viaggiare più lontano e di lavorare per periodi più lunghi sulla superficie lunare) per l’esplorazione – con e senza equipaggio – del nostro satellite.

Alla NASA spetterà invece la gestione del lancio del rover e la sua “consegna” sulla Luna, con la promessa di due opportunità per gli astronauti giapponesi di viaggiare sulla superficie lunare.

La NASA e il Giappone uniscono le forze per conquistare la Luna

L’accordo siglato è stato festeggiato dal Primo Ministro del Giappone e dal Presidente degli Stati Uniti, che ha voluto mettere in risalto che il Paese asiatico sarà il primo a poter vantare dopo gli USA un astronauta sulla superficie della Luna.

Ciò avverrà con una delle future missioni Artemis, progetto a cui l’ente aerospaziale statunitense lavora oramai da tanto tempo.

All’accordo in questione, siglato il 9 aprile a Washington presso il quartier generale della NASA, ha preso parte anche Hiroshi Yamakawa, presidente della JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency).

Il rover pressurizzato che verrà realizzato dal Giappone consentirà agli astronauti di viaggiare più lontano e di condurre ricerche scientifiche in aree geograficamente diverse, fungendo al tempo stesso da habitat mobile e da laboratorio, al cui interno sarà possibile vivere e lavorare per lunghi periodi di tempo (potrà ospitare due astronauti per un massimo di 30 giorni).

La NASA ha in programma di utilizzare il rover pressurizzato su Artemis VII e sulle missioni successive per circa 10 anni.

E così potrebbe essere giapponese e non europeo il primo astronauta non statunitense a sbarcare sulla Luna.