A molti di noi questa vicenda suonerà bizzarra, ma dovete sapere che fino a oggi in Giappone l’utilizzo dei floppy disk era ancora molto diffuso, oltre che obbligatorio per moltissime pratiche e procedimenti legali o burocratici.

Per un paese così tecnologicamente avanzato potrebbe sembrare quasi insensato, soprattutto perché a livello globale l’utilizzo di questa tecnologia è superato da almeno 15-20 anni, migliorata e surclassata dai supporti di storage di nuova generazione (e non solo) che, inutile dirlo, garantiscono ormai da tempo una maggiore capacità di memorizzazione e prestazioni che non possono neanche essere paragonabili ai vecchi floppy disk (vedi drive USB, SSD ma anche hard disk esterni).

Il Giappone abbandona finalmente i Floppy disk, meglio tardi che mai

Floppy disk 2

Riportando una notizia che, ribadiamo, agli occhi di molti ha sicuramente poco senso, il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha abolito qualsiasi obbligo per i richiedenti di utilizzare i floppy disk per l’archiviazione di documenti ufficiali. Fino alla settimana scorsa infatti, per oltre 1.800 procedure governative, richieste aziendali e molte altre pratiche burocratiche, era obbligatorio che i richiedenti (aziende e privati) inviassero tale documentazione, o dati supplementari a corredo, utilizzando esclusivamente floppy disk o al massimo CD ROM.

La decisione in realtà era già stata presa la scorsa estate, non solo per via di quanto detto sopra, ossia il superamento della tecnologia, ma anche e soprattutto perché praticamente tutte le aziende hanno smesso di produrre floppy disk da tempo. Giusto per avere un’idea concreta dell’assurdità della cosa, ricordiamo che i primi floppy disk di IBM hanno visto la luce 50 anni fa, mentre una delle aziende leader di settore come Sony, ha smesso di produrre definitivamente questi supporti da oltre 10 anni.

In un periodo dove anche i supporti di memorizzazione esterna più compatti stanno pian piano scemando, soprattutto a favore del cloud, la decisione del governo giapponese sembra più una decisione per snellire e velocizzare i processi digitali, sgravando quindi anche su aziende e cittadini che, costi a parte, erano comunque obbligati per legge a produrre e presentare floppy disk o CD ROM.

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