Il 19 gennaio scorso vi abbiamo riportato la notizia dell’esito positivo dell’allunaggio del lander SLIM, nonostante qualche difficoltà iniziale che ha causato il ritardo di qualche ora nelle comunicazioni dell’agenzia spaziale JAXA, gli ingegneri hanno studiato parte dei dati in loro possesso condividendo alcuni dettagli e novità sull’evento.

Il lander SLIM ha avuto un problema con un propulsore, ma non tutto è perduto

Nella giornata odierna l’agenzia spaziale giapponese JAXA ha tenuto una conferenza stampa durante la quale ha condiviso una serie di informazioni e dettagli circa l’allunaggio del lander SLIM dello scorso 19 gennaio.

Alcuni di voi ricorderanno come inizialmente non vi fosse certezza sull’esito della missione, è stato infatti evidente fin da subito come fossero occorsi alcuni problemi ma, fortunatamente, il lander è comunque riuscito nel suo intento, facendo diventare il Giappone la quinta nazione, dopo Russia (Unione Sovietica), USA, Cina e India, ad effettuare un allunaggio di successo sul nostro satellite naturale.

Le informazioni inizialmente condivise menzionavano unicamente alcuni problemi con i pannelli solari del lander, circostanza che ha impedito finora al velivolo di attivarsi come da programma; a quanto pare però, il problema principale sarebbe un altro, lo Smart Lander for Investigating Moon avrebbe avuto problemi con uno dei propulsori durante la discesa.

Secondo quanto condiviso durante la conferenza stampa, il lander avrebbe mantenuto una precisione inferiore ai 10 metri almeno fino a 50 metri di quota, ovvero a poche decine di secondi dalla conclusione della manovra, ciò aveva inizialmente portato la stima dell’allunaggio rispetto all’obbiettivo previsto a circa 3 o 4 metri. A quel punto un ugello esterno di uno dei due propulsori principali laterali si è staccato, causando una deriva orizzontale imprevista che non è stato possibile correggere utilizzando solo il secondo propulsore; non è chiaro cosa abbia causato il danno alla componente in questione, l’agenzia ha parlato di una causa esterna ma i dettagli al riguardo andranno ulteriormente approfonditi.

Ad ogni modo SLIM, il cecchino della Luna, è riuscito nel suo intento allunando a circa 55 metri dal punto previsto, un risultato comunque ottimo considerando che si puntava ad un raggio di 100 metri. In precedenza abbiamo menzionato i problemi con i pannelli solari del lander, stando alle valutazioni dell’agenzia l’1 febbraio queste componenti dovrebbero essere illuminate dal Sole permettendo al lander, se tutto va bene, di accendersi e comunicare con la Terra.

Come già sapevamo, i due rover che hanno accompagnato SLIM durante il suo viaggio verso la Luna hanno funzionato correttamente,  LEV-1 e LEV-2 (SORA-Q) sono stati rilasciati correttamente quando mancavano 5 metri all’allunaggio e il secondo è riuscito a scattare la fotografia del lander che potete vedere in copertina, mostrando così come questo fosse inclinato frontalmente, non permettendo quindi ai pannelli solari di ricevere la luce di cui necessitavano.

In conclusione, nonostante i problemi riscontrati, la missione può considerarsi un successo (anche qualora SLIM non dovesse essere in grado di riaccendersi) visto che quello del Giappone è stato un allunaggio portato a termine con una precisione notevole; non ci resta che attendere per scoprire eventuali nuove informazioni che l’agenzia spaziale giapponese potrebbe condividere in futuro.

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