È opera di BTSbot, un sistema di intelligenza artificiale e machine learning che, per la prima volta in assoluto ha scoperto autonomamente una supernova. Bright Transient Survey bot è il nome completo di un sistema frutto di una collaborazione internazionale guidata dalla Northwestern University statunitense che, nei giorni scorsi, è stata in grado di rilevare, identificare, classificare e condividere la scoperta di un’esplosione stellare, cioè di una stella che, all’improvviso, è aumentata di luminosità in maniera esponenziale, una supernova per l’appunto.

L’IA BTSbot a caccia di supernove: come funziona e perché è utile

Dietro BTSbot, come per altre intelligenze artificiali simili, c’è una grande mole di dati (oltre 1,4 milioni di immagini provenienti da quasi 16.000 fonti fra cui supernove confermate, brillamenti temporanei di stelle e altri segnali) che sono serviti al sistema per imparare e riuscire nella missione preposta dai ricercatori, che si prepone, fra le altre cose, anche di rendere superfluo o quantomeno facoltativo l’intervento umano per la ricerca di eventi di supernova, il cui studio è molto complesso per loro natura.

Per rilevare e analizzare le supernove, oggi come oggi gli scienziati lavorano assieme a diversi strumenti sia hardware che software, principalmente telescopi e software che analizzano le stesse sezioni del cielo notturno osservate da questi ultimi alla ricerca di nuove fonti luminose presenti da sottoporre poi all’attenzione dei ricercatori. Proprio qui entra in gioco BTSbot, sistema che, grazie ai dati con cui è stato addestrato, può fare da supervisore, da intermediario capace di controllare i documenti forniti dal software citato per automatizzare l’intero processo di rilevamento, analisi spettroscopica e classificazione.

E questo ha fatto lo scorso 3 ottobre, riuscendo nel giro di due giorni a trovare SN2023tyk dalle fotografie fornite dall’osservatorio robotico ZTF richiedendo poi in autonomia all’Osservatorio Palomar lo spettro della potenziale supernova, dove un altro telescopio robotico (SED Machine) ne ha eseguito altre osservazioni approfondite per ottenere lo spettro della sorgente.

Supernova scoperta da BTSbot

Un prima-dopo: la regione in alto a sinistra del corpo celeste dell’immagine di destra è deforme, a testimonianza dell’esplosione della stella.

Una volta stabilito che la candidata era per davvero una supernova di tipo Ia (originata dall’esplosione di una nana bianca, cioè ciò che resta di una stella di massa medio-piccola al temine del proprio ciclo vitale) BTSbot ha condiviso pubblicamente la scoperta con la comunità astronomica il 7 ottobre, in autonomia.

“Per la prima volta in assoluto, una serie di robot e algoritmi di intelligenza artificiale hanno osservato, identificato e comunicato con altri telescopi per confermare infine la scoperta di una supernova. Ciò rappresenta un importante passo in avanti poiché un ulteriore perfezionamento dei modelli consentirà ai robot di isolare sottotipi specifici di esplosioni stellari. In definitiva, rendere non più necessari gli esseri umani dal processo fornisce, di conseguenza, più tempo al gruppo di ricerca per analizzare le proprie osservazioni e sviluppare nuove ipotesi per spiegare l’origine delle esplosioni cosmiche che osserviamo” ha commentato Adam Miller della Northwestern University, a capo del progetto, di cui sono reperibili ulteriori dettagli nell’articolo pubblicato dalla stessa università statunitense.

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