Cyberpunk 2077 è sicuramente tra i giochi più discussi, esigenti in termini hardware e realistici realizzati negli ultimi anni; un successo legato non solo alle idee del team di sviluppatorei di CD Projekt Red, ma anche all’implementazione di molte tecnologie di ultima generazione come ray-tracing e path tracing. Dal punto di vista tecnico, la genesi e il lancio di Cyberpunk 2077 non sono stati per niente semplici, tutti ricordiamo la diatriba seguita alla presentazione che però col passare del tempo è scemata fino a quando non sono arrivate le patch “giuste” che, allo stesso tempo, non rendono questo titolo alla portata di tutte le configurazioni hardware, anzi il contrario (vedi Modalità Overdrive).
Le cose non cambieranno con la tanto attesa patch 2.0 in dirittura d’arrivo, si vocifera a fine settimana, un aggiornamento sostanziale che sarà abbinato al rilascio di un’altra attesa novità, l’espansione Phantom Liberty che, inutile dirlo, si muove nella stessa direzione. Ma cerchiamo di capire meglio.
Cyberpunk 2077 2.0 sarà ottimizzato per sfruttare appieno i processori octa-core
Nonostante la software house abbia mantenuto la massima riservatezza sulla data di rilascio, le informazioni sulla patch 2.0 di Cyberpunk 2077 e la relativa espansione Phantom Liberty sono molte e già si era discusso di una rivisitazione dei requisiti minimi, decisamente al rialzo. Le novità introdotte da questo aggiornamento saranno diverse, non solo per quanto concerne il gameplay, ma anche sotto il punto di vista delle funzionalità e dell’intelligenza artificiale (ulteriormente ottimizzata).
Il bello (o il brutto in base al punto di vista) arriva però da un recente post su X da Filip Pierściński, programmatore di CD Projekt Red, che avvisa come la nuova patch 2.0 di Cyberpunk 2077 sarà ancora più esigente in termini di risorse hardware. Secondo quanto riportato infatti, migliorerà molto la gestione multi-thread per sfruttare al meglio anche i processori octa-core che, secondo le prime stime, potrebbe essere saturato sino all’90%. Un risultato a dir poco ottimo lato prestazioni che, allo stesso tempo, dovrà fare i conti con quelle che saranno le temperature di esercizio e la stabilità di processore o, più in generale, del sistema.
Pierściński sottolinea che con un carico così elevato (e prolungato), bisognerà tenere d’occhio le temperature della CPU e di conseguenza le caratteristiche del dissipatore che abbiamo in dotazione, motivo che lo spinge addirittura a consigliare di effettuare qualche benchmark CPU preliminare del calibro di Cinebench. Detto questo, ribadiamo infine che l’espansione Phantom Liberty innalza ulteriore i requisiti su più versanti; per giocare su questa espansione senza ray tracing ora è richiesto minimo un Core i7-6700 o un Ryzen 5 1600, abbinato a una Geforce GTX 1060 o Radeon RX 580 con ben 12 GB di memoria RAM e un SSD da 70 GB.
Se passiamo ai requisiti minimi con ray-tracing attivo, per giocare a dettagli bassi con risoluzione 1080p ci vuole un Core i7-9700, una Radeon RX 6800 XT o una Intel Arc A750 (oltre a 16 GB di RAM). Per chi vorrà divertirsi nella nuova modalità Overdrive a 2160P è richiesto invece un Core i9-12900 o un Ryzen 9 7900X, con 24 GB di memoria RAM e una NVIDIA GeForce RTX 4080 16 GB (Recensione), non proprio alla portata di tutti aggiungiamo.
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