Nell’incessante lavoro volto a migliorare il suo sistema operativo desktop ChromeOS, Google ha deciso di rendere più semplice la scelta degli utenti nell’acquisto di un nuovo Chromebook

I laptop mossi dal sistema operativo in questione consentono di svolgere la maggior parte delle operazioni a cui un utente può andare incontro, rappresentano un’ottima scelta per tutti quegli utenti che si limitano ad un utilizzo da ufficio del computer, ma consentono di fare anche qualcosa in più grazie al supporto alle applicazioni Android (per esempio operazioni di editing video grazie all’app Luma Fusion) e al sottosistema Linux che permette di utilizzare praticamente qualsiasi software desktop disponibile per la piattaforma in questione.

Ovviamente, come accade anche per i laptop equipaggiati con Windows, buona parte delle operazioni più pesanti richiede un hardware idoneo per essere svolta con agevolezza, per questo motivo gli utenti interessati all’acquisto di un nuovo Chromebook devono ponderare adeguatamente l’acquisto in base alla fascia di appartenenza del modello di loro interesse.

Sono infatti disponibili in commercio dispositivi con le più svariate caratteristiche tecniche, partendo dalla fascia bassa per arrivare a quella premium; Google ha deciso di andare incontro agli utenti nella loro scelta grazie al nuovo standard Chromebook X, che indicherà a colpo d’occhio i dispositivi di fascia bassa da quelli premium.

Google aiuterà gli utenti a distinguere i Chromebook premium grazie al nuovo standard Chromebook X

In passato Google aveva già adottato una distinzione simile, era infatti possibile trovare “Chromebook Plus” e “Chromebook Premium”, anche se le differenze tra i vari appellativi non erano poi così chiare ed utili, motivo per cui dopo qualche tempo l’azienda ha deciso di rimuoverle.

Sembra che negli ultimi mesi Big G abbia lavorato ad un nuovo marchio dedicato ai Chromebook di fascia alta, marchio che una volta lanciato dovrebbe apparire sulla scocca dei dispositivi idonei; questi laptop sembra che avranno anche una schermata di avvio differente rispetto a quella classica a cui siamo abituati.

Ovviamente queste non saranno le uniche differenze tra un Chromebook X e uno normale, l’hardware interno del laptop infatti dovrà soddisfare alcuni requisiti come una certa quantità di RAM, una fotocamera di buona qualità per le videoconferenze e un display (presumibilmente) di fascia alta.

Inoltre pare che Google stia lavorando con diversi produttori per limitare l’utilizzo del nuovo standard solo ai dispositivi equipaggiati con alcuni processori, nello specifico:

  • AMD Zen 2+ (Skyrim)
  • AMD Zen 3 (Guybrush)
  • Intel Core 12a generazione (Brya e Nissa)

La lista qui sopra ci consente di ipotizzare anche la fascia di prezzo a cui potrebbero appartenere i Chromebook X, i chip Intel della serie n (Nissa) infatti vengono solitamente utilizzati per i laptop che hanno un costo inferiore ai 400 dollari; ciò potrebbe indicare come il nuovo standard rappresenti dispositivi di alta qualità nella fascia che va dai 350 dollari ai 500 dollari.

Oltre ai requisiti in termini di componenti hardware, un’altra differenza tra i Chromebook classici e quelli X sarà rappresentata da una serie di funzionalità esclusive, fra queste a titolo di esempio funzionalità come Live Caption (aggiunta di sottotitoli generati alle videochiamate), un effetto di sfocatura verticale integrato e ” isolamento vocale ” per le videochiamate (che sembrano essere uno degli obbiettivi principali del nuovo standard), ma anche una serie di sfondi e screen saver “Time Of Day” che avrebbero cambiato aspetto durante il giorno, il supporto ad un numero massimo di scrivanie virtuali pari a 16, File “bloccati” (disponibili offline) da Google Drive e altro ancora.

Con il nuovo standard Chromebook X l’azienda vuole che agli utenti sia chiaro che otterranno un’esperienza che rappresenta il meglio che Google e i suoi partner possono offrire. Al momento non è chiaro quando saranno disponibili i primi dispositivi che potranno vantare il nuovo standard, anche se sembra che possano arrivare sul mercato alcuni modelli entro la fine dell’anno in corso.

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