TikTok è uno dei social network più popolari del momento, soprattutto tra i giovanissimi e, al tempo stesso, è anche uno dei più controversi per quanto riguarda la privacy.

Sono in tanti, infatti, a temere che ByteDance, l’azienda che gestisce TikTok, possa fornire dati al Governo cinese e, proprio per tale motivo, negli ultimi mesi diversi Paesi hanno limitato l’utilizzo di questo social network a determinate categorie di cittadini.

Nuova gatta da pelare per TikTok

Nuove polemiche su TikTok sono state scatenate nelle scorse ore dalle dichiarazioni di Yintao “Roger” Yu, un ex dirigente di ByteDance che è stato licenziato dalla società dopo le sue lamentele per la condotta evidentemente illegale tenuta dall’azienda.

A dire di Yu, infatti, il Partito Comunista Cinese avrebbe avuto un “canale backdoor” all’interno dell’azienda in virtù del quale avrebbe goduto di un “accesso supremo” a tutti i dati generati dall’app TikTok (pare vi fosse una speciale commissione, gestita da autorità governative, con la possibilità di accedere a qualsiasi dato).

In sostanza, le dichiarazioni di Yintao “Roger” Yu confermano i timori delle autorità statunitensi, che da anni lanciano accuse nei confronti di ByteDance e del Partito Comunista Cinese.

L’azienda che gestisce TikTok ha già reso noto che si difenderà nella causa legale intentata dall’ex dirigente, escludendo in modo categorico che quanto affermato dallo stesso corrisponda alla realtà, ribadendo anzi che ByteDance rispetta la proprietà intellettuale di altre società e acquisisce dati in conformità con le pratiche del settore.

Stando a quanto è stato raccontato da Yu, il dirigente si sarebbe rivolto ai suoi superiori per mettere in evidenza che TikTok stava rubando contenuti da Instagram e Snapchat protetti da copyright e sarebbe questa una delle ragioni principali per le quali è stato licenziato.

La ricostruzione operata da Yu contraddice quanto è stato dichiarato di recente da ByteDance al Congresso degli Stati Uniti: l’azienda, infatti, non solo ha escluso di avere mai condiviso i dati degli utenti statunitensi con il governo cinese ma ha anche aggiunto che non lo avrebbe fatto nemmeno nel caso di un’esplicita richiesta in tal senso da parte del Partito Comunista Cinese.

In sostanza, l’estate per TikTok negli Stati Uniti si preannuncia molto più calda del previsto.