Nella sua politica di continuo aggiornamento delle opportunità a favore di una clientela sempre più estesa, ora Revolut sembra aver deciso di offrire a chi ha già sottoscritto un conto la possibilità di guadagnare ricompense in criptovaluta tramite il prestito, in pratica un deposito temporaneo, delle proprie monete elettroniche al fine di partecipare al processo di convalida delle transazioni effettuate sulle blockchain che utilizzano l’agoritmo di consenso Proof-of-Stake (PoS).

Revolut potrebbe proporre lo staking ai propri clienti

Nonostante la serie di crolli culminati nel fallimento di FTX, Revolut sembrerebbe intenzionata ad intensificare i propri sforzi in direzione dell’innovazione finanziaria. Dopo aver dato vita ad un paniere comprensivo di decine di criptovalute e approntato veri e propri corsi sugli asset virtuali a favore dei clienti i quali sono intenzionati a fare trading crypto, ora l’azienda appare orientata ad allargare il suo raggio d’azione allo staking.

In pratica, almeno stando alle indiscrezioni che stanno circolando in queste ore, Revolut offrirebbe la possibilità di depositare i propri gettoni virtuali nel caso delle blockchain che si fondano sul meccanismo Proof-of-Stake, per il quale è appunto richiesto il parcheggio dei coin su cui poi l’algoritmo adottato sceglierà in maniera del tutto casuale i partecipanti al processo di convalida delle transazioni che hanno luogo sulla rete interessata.

La funzionalità permetterebbe uno staking inizialmente limitato a Ethereum (ETH), Polkadot (DOT), Cardano (ADA) e Tezos (XTZ), con rendimenti i quali potrebbero andare da un massimo dell’11,65% ad un minimo del 2,99%, che però non sono garantiti.

La stessa azienda britannica, la quale è stata valutata circa 33 miliardi di dollari nell’ultimo round di finanziamento lanciato nel corso del 2021, avrebbe dal canto suo espresso l’intenzione di utilizzare validatori di terze parti. Mentre per quanto concerne la custodia degli asset in deposito, pur indicando le controparti come affidabili non ha voluto specificare quali siano. Ad una precisa domanda posta in tal senso dall’agenzia di stampa Reuters, Revolut ha risposto tramite un portavoce, affermando di aver dato vita alla propria due diligence per evitare sorprese in tal senso.

L’ennesima mossa sugli asset digitali potrebbe arrivare dopo la pubblicazione delle indiscrezioni relative ai lavori in vista del prossimo lancio di RevCoin, la criptovaluta con cui l’azienda sembra intenzionata a rafforzare la sua presenza in un settore che ormai da lungo tempo è gravata dal cosiddetto crypto winter. Un trend avvertito anche al suo interno, con una contrazione delle operazioni relative alle criptovalute in una forchetta compresa tra il 50 e il 75% nel corso dell’ultimo anno, rispetto ai volumi che erano stati conseguiti nel corso dei dodici mesi precedenti.

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