Il crollo di Celsius continua a riversare danni di grande portata e a destare preoccupazione. In queste ore stanno infatti uscendo le indiscrezioni relative all’investimento fatto sull’azienda da parte della Caisse de Dépôt, ovvero il secondo più grande fondo pensioni del Canada. Nove mesi prima del crac, infatti, il fondo aveva investito ben 150 milioni di dollari nella società di prestito di criptovalute di Hoboken.

Con la bancarotta dell’azienda resta ora da capire se il fondo riuscirà a rientrare in possesso dei suoi soldi. La Caisse de Dépôt, che ha registrato un patrimonio netto di 419,8 miliardi di dollari alla fine del 2021, è stato uno dei due principali investitori, insieme alla società di venture capital WestCap, nel round di finanziamento di Serie B di Celsius da 400 milioni di dollari che nell’ottobre dello scorso anno ha visto Celsius portare il suo valore a quota 3 miliardi di dollari.

Nel partecipare al round in questione la Caisse aveva giustificato il finanziamento elogiando Celsius alla stregua di una piattaforma globale leader di guadagno e prestito di criptovaluta. Un giudizio il quale si è rivelato all’atto pratico privo di ogni fondamento.

In una dichiarazione rilasciata a Bloomberg, un portavoce del fondo ha affermato che commenti al proposito saranno rilasciati al momento opportuno, ovvero quando sarà più chiaro il processo di ristrutturazione di Celsius e che comunque la questione è presa con estrema serietà da Caisse de Dépôt. Lo strumento per farlo sarà con ogni probabilità la relazione semestrale.

Celsius, l’entità del disastro

Nel crac di Celsius sono scomparsi 5,5 miliardi di dollari, ovvero il debito verso creditori e clienti. Le persone coinvolte nella vicenda sarebbero oltre 100mila e a seguito della richiesta di adesione alla protezione offerta dal Chapter 11, l’equivalente del fallimento, sono stati congelati 12 miliardi di beni. Le cifre in questione fanno già capire la rilevanza dell’accaduto e i possibili riflessi sulla vita di un gran numero di incauti investitori.

Il caso della Caisse de Dépôt è però ancora più grave rispetto agli altri, se possibile. In considerazione delle dimensioni del fondo pensione coinvolto, la Québec Autorité des Marchés Financiers (AMF) e l’Ontario Securities Commission (OSC) hanno quindi deciso di avviare un’indagine congiunta con la US Securities and Exchange Commission (SEC) tesa a comprendere al meglio le ricadute economiche del crac all’interno dei rispettivi territori, come ricordato dal Financial Post.

In particolare, AMF e l’OSC sono interessati ad ottenere informazioni esaustive sul numero di utenti che hanno utilizzato la piattaforma di prestito, diventando di conseguenza vittime di perdite finanziarie. Intanto, però, sarebbe interessante capire come abbia fatto un fondo pensioni ad investire una quantità così considerevole di soldi in un’azienda che da più parti era stata indicata come un vero e proprio schema Ponzi. Ovvero una truffa tesa a coinvolgere il maggior numero di investitori in cui proprio i nuovi arrivati servivano a colmare i buchi prodotti in precedenza. Una volta arrivato il crypto winter e cessati i nuovi afflussi, per Celsius è stata la fine, ampiamente prevedibile.

Celsius sarà l’ennesima occasione di riflessione persa?

La parabola di Celsius può comunque rappresentare una occasione di riflessione per molti. Non si dovrebbe mai investire in progetti di cui non si capiscono le reali implicazioni, pensando di poter facilmente guadagnare soldi. I truffatori contano proprio sul fatto che in troppi, nonostante le ripetute lezioni della storia, continuano ad insistere in comportamenti incauti. Molti di questi hanno eletto proprio il settore delle criptovalute come campo ideale per le proprie imprese. Purtroppo sembrano aver fatto una scelta accorta, come dimostrano i ripetuti crolli che hanno funestato l’universo dell’innovazione finanziaria nel corso degli ultimi mesi.

Nel caso dei fondi pensione, peraltro, la valutazione dei rischi dovrebbe essere pane comune per i dirigenti, proprio in considerazione dell’entità delle risorse investite. Basti pensare a quanto deciso qualche settimana fa dall’Ontario Teachers’ Pension Plan, il quale ha deciso di allocare quasi un terzo del suo patrimonio, circa 70 miliardi di dollari su 221 totali, in asset alternativi, ad esempio infrastrutture o immobili. Si tratta quindi di un investimento caratterizzato da un certo profilo di rischio, il quale è però attentamente ponderato, a differenza di quello in una realtà come Celsius.

L’obiettivo del fondo, considerato tra i più grandi al mondo di questa tipologia, è naturalmente quello di evitare l’erosione del capitale in un momento in cui i tassi di interesse sono bassissimi e l’inflazione torna a far sentire i suoi effetti. In presenza di cifre di questa portata ci si attenderebbe la massima prudenza, quella che, con tutta evidenza, è mancata nel caso della Caisse de Dépôt. Resta ora da capire chi pagherà il conto di tanta dissennatezza.

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