Se il momento per settore delle criptovalute è molto delicato per quanto concerne il trading, ove si parla apertamente di crypto winter dopo le recenti peripezie di Terra (LUNA) e l’effetto domino sulle stablecoin, non altrettanto può dirsi per quanto riguarda l’adozione di massa degli asset digitali. Anzi, in questo particolare ambito le notizie che continuano ad arrivare sembrano prefigurare un grande dinamismo, con sempre più aziende di rilievo intenzionate a sfruttarne le rilevanti potenzialità.

Tra di esse anche Visa, il gigante dei pagamenti elettronici che ha appena annunciato il lancio delle sue nuove carte crypto in America Latina e Caraibi. Lo ha fatto in particolare Romina Seltzer, Vicepresidente Senior per i prodotti e l’innovazione per Visa America Latina e Caraibi, la quale ha voluto porre un particolare accento sul fatto che l’azienda punta senza mezzi termini a essere un partner chiave nella fornitura di connettività, scalabilità, sicurezza e proposte di valore necessarie per consentire all’offerta crittografica di crescere ed essere sempre più accettata.

La partnership con Crypto.com e altre aziende del settore

Il progetto che è stato annunciato si propone in particolare di riuscire a integrare in America Latina e Caraibi molte delle funzionalità le quali sono offerte da alcuni scambi, in particolare Crypto.com, con cui Visa ha intrapreso una collaborazione sempre più stretta.

Oltre all’exchange, Visa ha allacciato rapporti con alcune startup locali, tra cui Lemon Cash e Satoshi Tango, in Argentina, AlterBank e Zro Bank, in Brasile. In particolare, per quanto concerne Lemon Cash sarà offerto un cashbak del 2% a tutti coloro che effettueranno acquisti con le carte Visa. Cashback che arriverà al 5% nel caso di Crypto.com, come ricordato da Filomena Ruffa, direttore generale della piattaforma di scambio.

Una vera e propria rete che sembra in grado di dare ulteriore impulso ad una sempre più larga diffusione dell’innovazione finanziaria, la quale potrebbe rivelarsi un notevole aiuto per impedire a valute sovrane troppo fragili di zavorrare lo sviluppo economico dell’area e riverberare instabilità anche a livello politico.

Perché l’interesse di Visa nei confronti dell’America Latina

La proposta nei riguardi dell’America Latina sembra corrispondere ad un’esigenza ben precisa, quella di aumentare la presenza di strumenti crypto in un continente il quale è ormai da tempo molto interessato agli asset virtuali, soprattutto in Paesi come il Venezuela, la Colombia e l’Argentina, ma non solo.

Basti pensare in tal senso al Venezuela, ove il presidente Nicholas Maduro ha puntato con grande forza sul Petro, la criptovaluta nazionale garantita dalle riserve minerarie e petrolifere, e sulla digitalizzazione dell’economia, con risultati che negli ultimi mesi hanno permesso al Paese di trovare una maggiore stabilità.

Il motivo di questo interesse sempre elevatissimo è da rintracciare nell’esigenza di combattere livelli di inflazione troppo elevati, tali da mettere in pericolo il potere d’acquisto di stipendi e pensioni. Per evitare che ciò accada un numero sempre crescente di lavoratori e pensionati a basso reddito convertono la valuta fiat in virtuale non appena riscuotono i propri emolumenti. Non a caso in un recente rapporto di Bitstamp sull’adozione di massa delle criptovalute proprio quest’area è risultata quella più interessata agli asset digitali.

Un interesse del quale ha preso del resto atto anche la grande rivale di Visa, MasterCard, che ha intrapreso a sua volta una collaborazione strategica con Mercado Libre, uno tra i maggiori rivenditori della zona, per aiutarlo a offrire un adeguato grado di protezione sulla sua piattaforma di scambio. Le attenzioni delle due aziende nei confronti dell’America Latina sembrano peraltro destinate a intensificarsi nell’immediato futuro, proprio per cercare preziose quote di mercato in una zona così promettente.

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