Come preannunciato nei giorni scorsi in Senato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, il Governo ha approvato il c.d. Decreto Ucraina che, nell’ambito del rafforzamento della disciplina sulla cybersicurezza, consentirà alle amministrazioni di rimpiazzare l’antivirus russo Kaspersky accedendo a fondi pubblici extra per l’acquisto di una soluzione alternativa.

Kaspersky è presente nel mercato della pubblica amministrazione dal 2003, ma Gabrielli ha sottolineato l’importanza di raggiungere l’autonomia tecnologica affinché l’Italia non sia dipendente da qualche Paese che possa minacciare la sicurezza nazionale.

Nei giorni scorsi l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha invitato a riflettere sulle implicazioni di sicurezza derivanti dall’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Federazione russa. Tuttavia Kaspersky ha ribadito di essere un’azienda privata senza alcun legame con il governo russo.

Kaspersky bandito dalla pubblica amministrazione italiana

Il decreto non fa riferimento a possibili azioni di spionaggio o sabotaggio da parte del governo russo, in quanto ci sarebbe un altro rischio alla base della decisione del governo Draghi.

Vista la situazione internazionale Kaspersky potrebbe non essere più nelle condizioni di supportare il corretto funzionamento dei suoi servizi e quindi non essere più in grado di aggiornare il suo antivirus, creando una grave minaccia per i dispositivi della pubblica amministrazione e quindi per la sicurezza nazionale. Maggiori approfondimenti sono disponibili qui.

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