Anche se non è stato ancora emessa alcuna comunicazione ufficiale, il Garante per la protezione dei dai personali del Lussemburgo ha deciso di multare Amazon in merito alla violazione del GDPR europeo che regolamenta il trattamento dei dati personali.

Multa stratosferica per Amazon

La decisione, secondo quanto segnala Bloomberg che per prima ha riportato la notizia, sarebbe sta presa lo scorso 16 luglio al termine di una lunga indagine che ha preso il via nel 2018. Tutto era partito dall’associazione francese per i diritti digitali della privacy La Quadrature du Net, che aveva segnalato la violazione del regolamento entrato in vigore proprio nel maggio del 2018.

L’associazione contestava il fatto che Amazon potesse raccogliere e utilizzare i dati personali degli utenti per mostrare annunci pertinenti ai loro interessi, operando quale controllore di operazioni di analisi comportamentale e targeting pubblicitario. In questo modo gli annunci sono stati mostrati agli utenti maggiormente ricettivi, a tutto vantaggio delle proprie vendite.

Tali analisi, secondo quanto afferma Quadrature du Net, non possono essere basate sulla necessità di realizzare un contratto con gli utenti e questo ha portato all’apertura dell’inchiesta, conclusasi pochi giorni fa con una multa record di 746 milioni di euro inflitta ad Amazon.

Amazon non ci sta

Da parte sua il colosso dell’e-commerce non ci sta, anche se aspetta il comunicato ufficiale per capire quali siano le violazioni al GDPR che hanno portato alla sanzione economica. Secondo la compagnia fondata da Jeff Bezos la decisione dell’autorità lussemburghese è completamente priva di fondamento e non è stata effettuata alcuna violazione dei dati, senza che alcun dato sia stato esposto nei confronti di terze parti.

Quella irrogata nei confronti di Amazon, se confermata, sarebbe la sanzione più grande per violazione del GDPR europeo, molto più importante dei 50 milioni di euro inflitti a Google nel 2019 e relativa, anche in quel caso, alla raccolta dei dati personali degli utenti.