L’ecosistema di prodotti Xiaomi ha ormai raggiunto dimensioni ragguardevoli, e una buona parte dei prodotti è dedicata alla smart home. Ho provato alcuni dei sensori più interessanti, un paio dei quali molto recenti, integrandoli nel mio ecosistema domestico e vi racconto come funzionano.

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Sensore di movimento

Partiamo con uno dei prodotti più recenti di Xiaomi, il sensore di movimento che, finalmente, integra anche il sensore di luminosità. Sulla falsariga del sensore di apertura di cui vi abbiamo parlato qui, anche questo sensore utilizza la connettività Bluetooth al posto di quella Zigbee, richiedendo pertanto un gateway Bluetooth per funzionare anche da remoto.

Nel mio caso si collega al gateway Xiaomi ma può essere sufficiente anche una lampada o una plafoniera Yeelight. La configurazione è molto semplice e si effettua seguendo le semplici istruzioni all’interno dell’app Xiaomi Home. Una volta configurata sarà possibile creare numerose automazioni, facendo interagire il sensore con gli altri elementi dell’ecosistema.

La comodità rispetto al sensore di movimento di prima generazione è rappresentata dalla presenza del sensore di luminosità, che permette di far accendere le luci solamente quando nella stanza l’illuminazione non è sufficiente. Il sensore può essere utilizzato anche per spegnere le luci quando non viene rilevato un movimento per un certo tempo.

Va detto che attualmente il limite è di 5 minuti, ma con un prossimo aggiornamento firmware sarà possibile aumentare questo limite a piacere. Ho testato il sensore in un ambiente molto grande (6×7 metri) e la copertura è molto buona, con il rilevamento del movimento molto valido. Peccato solo che non sia possibile scegliere il livello di luminosità per far accendere le luci, ma non è detto che tale funzione possa essere aggiunta con un aggiornamento del firmware.

Nella confezione di vendita è presente anche un supporto per il fissaggio a parete, perfetto per posizionarla sui montanti di porte o finestre o su qualche parete o mobile. Funziona con una batteria CR2540 che dovrebbe garantire parecchi mesi di autonomia. A fine articolo il link per l’acquisto.

Sensore di temperatura e pressione

Il secondo sensore di cui vi parlo può tornate molto utile d’estate, per accendere automaticamente un condizionatore o un semplice ventilatore. È il sensore di temperatura di Aqara, marchio che produce diversi sensori per l’ecosistema Xiaomi, che misura anche l’umidità nell’aria e la pressione atmosferica.

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Si tratta dunque di un sensore che trova la sua naturale collocazione all’esterno della casa, per aiutare a capire la situazione meteo, ma che risulta comunque utile in casa per sapere sempre temperatura e umidità. L’assenza di uno schermo permette da una parte di avere una grande autonomia, ma lo rende inutile se non per le integrazioni.

Ovviamente tramite l’app Xiaomi Home è possibile leggere i valori rilevati, con lo storico delle variazioni rilevate, ma la sua funzione migliore è quella di automatizzare l’accensione di altri componenti. Io l’ho utilizzato per accendere un ventilatore, in questi primi giorni di caldo, e non ha mai perso un colpo, facendo partire un ventilatore Xiaomi quando la temperatura superava una determinata soglia e facendolo spegnere al momento opportuno.

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Perfetto per le notti afose che ci aspettano, soprattutto per chi non dispone di un sistema di aria condizionata in casa. Anche in questo caso la configurazione è semplice, richiede la presenza di un gateway Zigbee per il funzionamento, come buona parte di questo tipo di sensori. Buona la precisione delle misurazioni, soprattutto se comparata con un tradizionale termometro a mercurio molto affidabile.

A fine articolo trovate il link per l’acquisto

Sensore di vibrazione

Il terzo sensore che ho provato ha una lunga lista di impieghi, anche se la più scontata è la prevenzione dei furti. Essendo un sensore attivato principalmente dal movimento e dalle vibrazioni rilevate, può essere montato sui telai di porte e finestre per far suonare un allarme in caso di tentativo di sfondamento o apertura non autorizzata.

Può essere utilizzato anche per rilevare il movimento dell’oggetto al quale è fissato, quindi per segnalare l’apertura di cassetti, lo spostamento di oggetti più o meno preziosi e altri funzioni simili. Io l’ho utilizzato, dopo averlo aggiunto al mio ecosistema e averlo collegato a un gateway Zigbee, sia per monitorare l’apertura di alcune porte sia per lo spostamento di oggetti.

In entrambi i casi si è sempre comportato in maniera brillante, grazie alla possibilità regolare la sensibilità per evitare falsi allarmi o di rilevare vibrazioni casuali. Anche questo sensore è prodotto da Aqara e funziona con una batteria CR2032 che garantisce una lunga autonomia.  A fine articolo il link per l’acquisto.

Interruttore con giroscopio

Chiudiamo con il nuovo interruttore targato Aqara, una evoluzione del modello originale grazie alla presenza di un giroscopio. Si collega a un gateway Zigbee e la sua funzione principale, almeno nei test che ho effettuato in casa, è quella di accendere e spegnere le luci. È possibile rilevare una singola pressione, una doppia pressione e una pressione prolungata.

Grazie al giroscopio però è possibile aggiungere automazioni legate allo scuotimento dell’interruttore, una funzione che sarà utilizzabile solamente se non fissate l’interruttore a parete. Risulta quindi utile se appoggiato al comodino, o sul tavolino della sala, per controllare le luci, un ventilatore, o per avviare determinati scenari.

Se il rilevamento delle pressioni del tasto è molto preciso, devo dire che per attivare il giroscopio è necessario dare un forte scossone all’interruttore, una modalità di utilizzo che ho trovato poco comoda e intuitiva. Forse sarebbe stato meglio attivare delle modalità che rilevassero la rotazione del tasto, o dei colpi assestati con le nocche o battendo l’interruttore su una superficie. La differenza di prezzo con il modello originale lo rende consigliato solamente per un utilizzo da scrivania/comodino e non da parete. Più sotto trovate il link per l’acquisto.

Conclusioni

Ritengo che questi quattro sensori non dovrebbero mancare nelle vostre abitazioni se avete deciso di affidarvi all’ecosistema Xiaomi per realizzare un sistema domotico a basso costo e, nonostante siano pensati principalmente per il mercato cinese, funzionano a meraviglia anche nel nostro Paese, a patto di ricorrere a una versione modificata di Xiaomi Home. In caso contrario vi converrà collegarli a un server cinese per poterli sfruttare al meglio. A seguire i link per l’acquisto su Cafago, che ringraziamo per averci inviato i sample. I prezzi riportati sono validi fino al 30 aprile.