I ricercatori dell’Università di Washington sono al lavoro su un sistema che, utilizzando l’Intelligenza Artificiale, permetterà agli smart speaker di monitorare il nostro battito cardiaco.

Amazon Echo e Google Home ad esempio potrebbero beneficiare di tale sistema, che utilizza suoni inaudibili all’orecchio umano diretti verso una persona posta nelle vicinanze. L’IA sviluppata dagli scienziati sarebbe in grado di percepire ed analizzare le frequenze che “ritornano” verso lo speaker e determinare il battito cardiaco e gli eventuali suoi problemi.

Alta precisione per una tecnologia da fantascienza

I test sono stati effettuati su persone sane e ospedalizzati per problemi cardiaci, concludendo che questi nuovi device sono in grado di percepire il battito con precisione quasi paragonabile agli ECG professionali presenti negli ospedali.

Il team di ricercatori sostiene che è la prima volta che un sistema che non prevede il contatto fisico con un dispositivo è in grado di monitorare un battito cardiaco regolare e irregolare con lo stesso livello di precisione.

smart speaker monitoraggio battito cardiaco

Gli algoritmi del sistema sono due, uno per analizzare il segnale che arriva dai microfoni per localizzare il paziente e uno che processa il segnale e misura il tempo trascorso tra due battiti cardiaci. Uno dei co-autori dello studio, Shyam Gollakota, ha dichiarato che il primo algoritmo funziona in maniera molto simile al modo in cui gli smart speaker odierni “cercano” l’interlocutore in una stanza rumorosa, utilizzando cioè tutti i microfoni per percepire la posizione da cui parte la sua voce e quindi la posizione della persona.

Il sistema al momento è pensato per dei controlli saltuari richiesti da una persona preoccupata per la salute del proprio cuore e quindi del proprio ritmo cardiaco. Potrà però essere utilizzata anche per monitoraggi continuativi a pazienti sospettati di avere apnee notturne o perfino problemi piuttosto gravi al proprio cuore.

Il progetto sembra essere ideale per aziende del calibro di Amazon o Google, che potrebbero implementare questi algoritmi nei propri device, integrandoli anche con i rispettivi sistemi di monitoraggio di salute e fitness sui quali da tempo spingono e sono entrati a più o meno a far parte del nostro quotidiano.