Starlink è ormai una realtà nel nostro paese ed è proprio di qualche giorno fa il post su X in cui l’azienda ha svelato che il numero di clienti abbonati in Italia è di circa 40 mila, un numero non enorme ma comunque significativo considerando la particolarità della fornitura da satellite e una popolarità ancora scarsa tra i non addetti ai lavori. Rispetto agli esordi i prezzi del kit base (antenna, cavo e router) e dell’abbonamento mensile sono drasticamente scesi, ma da qualche tempo Starlink ha iniziato a proporre in Italia un nuovo abbonamento a 29 Euro al mese, una opzione in più oltre al servizio base da 40 Euro al mese che continua a rimanere a catalogo. Viene chiamato abbonamento a “bassa priorità”, suggerendo dal nome
A questo punto il canone è diventato competitivo rispetto alle principale offerte FWA e ADSL, configurandosi come un’alternativa molto credibile e seria per tutti coloro che non hanno accesso alla fibra ottica, una condizione che nell’Italia del “digital divide” è piuttosto comune. Abbiamo quindi deciso di provarlo per verificare la differenza tra abbonamento base e abbonamento a bassa priorità e cogliamo l’occasione per raccontarvi un’esperienza concreta dei pro e contro del sistema Starlink per l’internet di casa.
Indice:
Starlink a 29 Euro al mese, come va
Starlink in pratica
Senza dilungarsi sul funzionamento teorico dell’infrastruttura di Starlink, andiamo direttamente al sodo, cioè all’aspetto pratico del “mettere in piedi” una connessione casalinga di internet satellitare. Per prima cosa dovrete recarvi sul sito ufficiale e scegliere tra i diversi abbonamenti proposti. Per i clienti privati le possibilità sono essenzialmente 3:
- Bassa priorità: 29 Euro al mese con dati e velocità illimitati ma priorità bassa nei momenti di congestione
- Standard: 40 Euro al mese con dati e velocità illimitati e priorità normale
- Priority: diversi pacchetti dati con costi diversi, i dati priority hanno priorità elevata, superata la soglia prevista dal pacchetto si passa all’abbonamento standard
Oltre al costo dell’abbonamento si dovrà sostenere il costo di noleggio dell’hardware di 10 Euro al mese, oppure si può scegliere di acquistare l’apparato necessario per 349 Euro ( o 175 Euro se ricondizionato). In realtà c’è anche la possibilità di acquistare una versione più potente dell’antenna ma il costo sale vertiginosamente fino a 2873 Euro e si tratta di un’antenna progettata per l’utilizzo in movimento.
Scegliendo un abbonamento standard o a bassa priorità sarà possibile usufruire di 30 giorni di prova gratuita, durante il quale l’utente non dovrà sostenere alcuna spesa, comprese quelle di spedizione e di eventuale reso. Starlink consiglia anche di provare con un noleggio qualche mese prima di acquistare l’hardware necessario, è una buona soluzione per famigliarizzare con l’infrastruttura e decidere con calma se può diventare la scelta definitiva per la propria connessione.
Installazione antenna e router
Una volta sottoscritto l’abbonamento riceverete a casa il pacco con dentro tutto il necessario: l’antenna motorizzata con la sua base, una cavo di 15 metri, il router WiFi e il cavo di alimentazione del router da 1,8 metri. Il primo setup è assolutamente banale e alla portata di tutti: si collega alla presa il router, si collega il cavo da 15 metri tra router e antenna e si installa l’antenna sulla propria base a quattro piedi. Stop, il resto lo farà da solo, nel giro di 5 minuti l’antenna troverà autonomamente l’orientamento migliore e si collegherà ai satelliti, dopodiché non dovrete far altro che connettervi alla rete WiFi del router ed il gioco è fatto.
Bene, in teoria è tutto molto semplice, ma nella pratica queste operazioni devono sottostare ad una serie di “inghippi” potenzialmente complicati, vediamoli.
- La posizione dell’antenna deve essere ben ponderata, c’è bisogno di una grossa porzione di cielo libera, quasi una semisfera al di sopra dell’antenna. Ogni ostacolo creerà dei momenti di “ostruzione del campo visivo” che porteranno a disconnessioni dalla rete di diversi secondi. L’applicazione Starlink è ben realizzata e vi aiuterà a trovare la posizione giusta grazie a mappe 3D del FOV dell’antenna, potrete anche sfruttare la fotocamera dello smartphone per capire quali elementi disturbano il segnale. Il vero problema però è che se c’è un grosso albero o un edificio di mezzo non ci saranno molte soluzioni se non quella di piazzare l’antenna più in alto possibile, possibilmente sul tetto della propria abitazione.
- Montare l’antenna su una staffa o altri tipi di supporti non è banale, è probabile che sia necessario murare un palo, oppure tassellare su una parete esterna di casa, bisogna fare un lavoro ben fatto perché l’antenna ha un certo peso e deve essere ben ancorata. Deve poi potersi muovere ed avere campo libero al di sopra. Esistono in commercio vari tipi di supporti di terze parti, altrimenti lo shop Starlink mette a disposizione costose staffe, pali e adattatori per il montaggio.
- Tra l’antenna è il router c’è di mezzo il cavo, il kit base prevede una lunghezza di 15 metri ma potrebbero non essere sufficienti. Inoltre le due estremità del cavo non sono separabili dai rispettivi connettori (uno per l’antenna e uno per il router), questo significa che dovrete trovare il modo di portare il cavo all’interno di casa, probabilmente forando uno dei muri e non sarà un forellino di poco conto, considerate almeno un diametro di 3-4 cm.
- Il router del kit base è un router solo WiFi, non ha porte USB, porte Ethernet o altro, l’unica uscita è occupata dal cavo che va all’antenna. Questo vi obbligherà probabilmente a trovare una soluzione per portare la rete anche in altri punti dell’abitazione e non solo nelle vicinanze del router. Potrete optare per una soluzione mesh di Starlink (ogni satellite costa 180 Euro) oppure comprare un adattatore Ethernet (40 Euro) e appoggiarvi ad altri router o mesh già in vostro possesso.
- Considerate un consumo energetico di 50-100 Wh per antenna e router, a fine mese mettete in conto 10-15 Euro di energia elettrica in più in bolletta.
Abbonamento bassa priorità vs abbonamento standard
La novità dell’ultimo periodo è proprio l’abbonamento “a bassa priorità”, costa 11 Euro in meno al mese e Starlink non è molto chiara su quelle che sono le differenze rispetto al piano standard. Il punto principale è la diversa priorità nei momenti di maggior traffico. In linea teorica immaginando una congestione nelle ore serali, Starlink toglierà banda e velocità agli abbonamenti “bassa priorità” garantendo invece performance superiori per gli “standard” e i “priority”, con questi ultimi che dovrebbero riuscire a navigare sempre al massimo quando sono all’interno del loro pacchetto dati prioritari.
Bene, l’abbiamo provato per verificare sul campo cosa in effetti succede nei momenti di maggior traffico e se e quanto la velocità di upload e download vengono tagliate. Nel seguente grafico potete vedere i test eseguiti in momenti diversi della giornata durante il mese di maggio 2024.
La fascia grigia evidenziata è quella media in cui ricadono la maggior parte dei test di velocità di download eseguiti, tra i 155 e i 180 Mbps. Abbiamo utilizzato sempre lo stesso server di destinazione e ripetuto il test più volte per minimizzare cali di velocità casuali. La linea blu scura è quella relativa alla latenza, sempre attorno ai 50 ms ma non è un dato che varia tra abbonamento standard e bassa priorità.
Come potete vedere dal grafico la velocità di download è quasi sempre superiore ai 100 Mbps e non sembra condizionata dai momenti di congestione, anzi, le fluttuazioni appaiono del tutto casuali e collegate ad altre variabili infrastrutturali. Del resto i dati empirici che abbiamo misurato sono in linea con quelli normalmente misurati in Italia da chi ha l’abbonamento standard. La prima importante risposta che abbiamo avuto è che apparentemente tra piano standard e piano bassa priorità non ci sono differenze in termini di velocità e stabilità.
Saturazione della rete ancora lontana
Pur rimanendo nel campo delle ipotesi, possiamo provare a spiegare perché l’abbonamento a bassa priorità sembra avere le stesse prestazioni di quello standard. La chiave potrebbe venire proprio dal post su “X” nel quale Starlink suggerisce che i clienti del bel paese siano circa 40 mila. A partire da questo dato, calcoli alla mano è facile intuire quanto e se l’infrastruttura Starlink sia sotto pressione nel nostro paese.
Ogni satellite Starlink può gestire circa 2000 utenze, di conseguenza il numero minimo di satelliti necessari, con rete a pieno carico è di 20 satelliti. Come potete vedere dall’immagine sotto (satellitemaps) i satelliti Starlink che si trovano sopra l’Italia sono sempre un po’ di più, bisogna tenere conto infatti che l’altezza rende possibile vedere anche i satelliti che non si trovano esattamente sopra il nostro cielo ma anche un po’ oltre, come testimonia la seconda immagine, un estratto dello sky live view sopra roma (Heavens-above).
Con una media di 25 satelliti sempre visibili dall’Italia i clienti gestibili in contemporanea sono circa 50 mila, ma è ovviamente un’ipotesi limite, in quanto è difficile che tutti gli utenti richiedano contemporaneamente banda. Aggiungiamo poi che Starlink sta attualmente aggiungendo sempre più satelliti orbitanti attorno alla Terra e contestualmente sta aggiornando la flotta con i Mini V2, satelliti più grandi e capaci di gestire un numero maggiore di utenti e più banda. La spiegazione delle ottime performance del servizio a bassa priorità è presto spiegata, la capacità dell’infrastruttura attualmente è molto superiore alla richiesta, di conseguenza è quasi impossibile che vi siano momenti di reale congestione del traffico con conseguente riduzione di banda per i clienti a bassa priorità.
In conclusione
Per il momento il servizio a bassa priorità è decisamente una scelta consigliata, permette di risparmiare 11 Euro al mese senza praticamente sacrifici in termini di performance. Se e quanto questa situazione rimarrà invariata dipenderà dalla crescita stessa di Starlink, ma in ogni caso passare dall’abbonamento “bassa priorità” a quello “standard” è un gioco da ragazzi, non bisogna sostituire la strumentazione e basta un click nella scheda di gestione del proprio profilo.
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