Era il luglio 2018 quando la UE pubblicò un sondaggio in cui si chiedeva ai cittadini di dare un proprio giudizio sulla necessità o meno dell’ora solare e dell’ora legale. Ebbene, attraverso l’approvazione da parte del Parlamento UE dell’emendamento proposto dal Parlamento UE, dal 2021 gli stati membri saranno liberi di scegliere di abolire il cambio stagionale da ora legale ad ora solare.

Per chi non lo sapesse, l’introduzione dell’ora legale fu proposta sul finire del 700′ da Benjamin Franklin come un sistema per diminuire il consumo elettrico. Tuttavia, la sua applicazione ha dovuto aspettare addirittura 200 anni fino a quando dal 1916 fu adottata sia in Inghilterra che in altri paesi europei, fra cui l’Italia.

Si tratta di un’ottima notizia che però non dovrebbe far saltare di gioia: vi sono vari studi contrastanti sull’utilità o meno del cambio di orario dal punto di vista lavorativo, economico e di risparmio energetico.

Riportando ad esempio una ricerca del Sole 24 Ore di 2 anni fa, è stato sancito che effettivamente l’Italia ha risparmiato 567 milioni di chilowattora nel 2017 grazie all’ora legale, che corrisponde a minori emissioni di Co2 in atmosfera per circa 320mila tonnellate (in questo caso entra nel discorso anche il sistema di produzione energetica adottato).

“Nella risoluzione si afferma che la Commissione può presentare una proposta legislativa per rinviare la data di applicazione della direttiva fino al un massimo di 12 mesi se ritiene che le disposizioni previste possano pregiudicare in modo significativo e permanente il corretto funzionamento del mercato interno”, si legge nella nota ufficiale.

Una nota a margine circa il sondaggio dello scorso luglio, sono stati 4,6 milioni di risposte l’84% si è detto favorevole al cambiamento (in Italia solo lo 0,04% della popolazione ha votato).