Quando Apple annuncia un nuovo MacBook Pro, l’attenzione inevitabilmente si concentra sul cuore pulsante: il chip Apple Silicon. E anche questa volta, con l’arrivo degli M5, la musica non cambia — anzi, a dirla tutta, si ripete con qualche variazione sul tema. Dopo un M4 introdotto solo pochi mesi fa, il nuovo MacBook Pro con M5 rappresenta più un affinamento che una vera rivoluzione. Ma sotto la superficie si nasconde un importante segnale strategico: Apple ha deciso di portare l’intelligenza artificiale al centro dell’esperienza macOS, potenziando tutto ciò che serve per supportare Apple Intelligence in locale.
Come già sottolineato nei nostri precedenti approfondimenti su TuttoTech, il percorso di Apple con i propri chip segue uno schema chiaro: migliorare le prestazioni computazionali, aumentare l’efficienza energetica e spingere sul fronte AI. L’M5 porta avanti questo obiettivo, anche se senza strappare veri record generazionali.
Indice:
CPU: potenza sotto controllo
Nel passaggio da M4 a M5, la CPU resta sorprendentemente simile. Anche qui troviamo un design fino a 10 core, divisi tra 6 core ad alta efficienza e 4 core performance, con un incremento prestazionale medio del 15% nei test multi‑thread. Apple definisce i nuovi “performance core” come i più veloci mai realizzati, ma la casa di Cupertino si guarda bene dal rivoluzionare la struttura: il processo produttivo rimane a 3 nm, anche se si passa alla terza generazione TSMC (N3P), con miglior efficienza per watt e frequenze più stabili.
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È un’evoluzione che migliora l’efficienza energetica e la densità logica, ma non abbastanza da rendere obsolete le generazioni precedenti. L’M5 è quindi un chip pensato per ottimizzare, non per rivoluzionare: un “mid‑cycle upgrade” che prepara il terreno all’adozione diffusa dell’AI, in attesa della prossima macro‑architettura, quella che molti prevedono con il futuro M6 (forse su processo a 2 nm).
In termini pratici, i miglioramenti si notano durante l’elaborazione di file pesanti, nella compilazione di codice, e nei flussi creativi più intensi, come l’editing di video 8K. Tuttavia, se possedete già un MacBook Pro M4, non aspettatevi un salto paragonabile al passaggio da M2 a M3: qui siamo più vicini a un raffinamento tecnico che a una rivoluzione di potenza.
GPU: il vero punto di svolta
Molto più interessanti le novità sul fronte grafico. La nuova GPU 10‑core dell’M5 introduce finalmente i Neural Accelerator integrati in ogni core, una scelta che la avvicina all’idea delle GPU “AI‑native”. Il risultato è un incremento di prestazioni fino al 30% in più rispetto a M4, che può arrivare addirittura al +45% nelle app che sfruttano il ray tracing di terza generazione.

Non si tratta soltanto di più frame al secondo. La nuova architettura supporta una funzione ispirata alle tecniche Multi‑Frame Generation (MFG) già viste sulle GPU NVIDIA con DLSS: l’intelligenza artificiale genera fotogrammi aggiuntivi partendo da quelli reali, migliorando la fluidità percepita e riducendo il carico di calcolo “bruto”.
Chi utilizza software grafici, motori 3D o app come Blender, Unreal Engine e DaVinci Resolve può aspettarsi un concreto vantaggio in termini di tempi di rendering e realismo visivo. Non cambia invece il numero di core, segno che Apple preferisce puntare su efficienza e AI piuttosto che sulla pura forza bruta.
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Memoria: più ampia e più veloce
Un altro aspetto dove M5 si fa notare è la banda di memoria unificata, che passa da 120 GB/s (M4) a 153 GB/s, per un miglioramento di circa +28%. La capacità massima resta invariata a 32 GB, ma grazie alla maggiore velocità, i flussi di lavoro che coinvolgono modelli di intelligenza artificiale o editing in 8K ne beneficiano sensibilmente.
Nei nuovi MacBook Pro la gestione della memoria è cruciale perché tutta l’architettura — CPU, GPU e Neural Engine — attinge allo stesso pool unificato. Più banda significa meno colli di bottiglia, in particolare nei progetti complessi o nell’esecuzione di modelli AI in locale, come già visto su iPad Pro M5 e Vision Pro.
Neural Engine: AI sempre più integrata
Al centro della filosofia M5 c’è l’intelligenza artificiale. E non si tratta di marketing: Apple ha riallineato tutto il sistema per garantire prestazioni fino a 4 volte superiori rispetto a M4 nelle elaborazioni AI.
Il Neural Engine 16‑core è stato aggiornato per eseguire in modo efficiente modelli di linguaggio (LLM) e reti di diffusione direttamente on‑device. Nei comunicati di Cupertino, si parla esplicitamente della capacità di gestire flussi di lavoro come “draw diffusion”, miglioramento dell’audio e video, o interazioni in tempo reale con Apple Intelligence, senza necessità di cloud. Per gli sviluppatori, arrivano anche API Tensor in Metal 4, che permettono di programmare direttamente i Neural Accelerator della GPU. È un passo non banale: apre la strada ad app terze in grado di sfruttare tutta la potenza AI integrata nei chip Apple, qualcosa che finora era appannaggio esclusivo degli strumenti interni di Cupertino.

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Design, display e autonomia: continuità assoluta
Sul piano estetico e funzionale, MacBook Pro M5 è identico a M4. Lo chassis in alluminio riciclato, lo splendido display Liquid Retina XDR da 14 e 16 pollici con refresh rate a 120 Hz e la batteria che promette fino a 24 ore di autonomia restano invariati.
Anche le connessioni non cambiano: Wi‑Fi 6E, Bluetooth 5.3, tre porte Thunderbolt 4, HDMI, lettore SDXC e MagSafe 3. Insomma, chi sperava in un salto verso pannelli OLED dovrà attendere la prossima generazione, così come chi sognava un restyling delle cornici o della webcam.
| # | MacBook Pro M5 | MacBook Pro M4 |
|---|---|---|
| Anno | 2025 | 2024 |
| Dimensioni | 155 x 31,26 x 22,12 mm | 155 x 31,26 x 22,12 mm |
| Peso | 1,55 kg |
1,55 kg |
| Processore | Apple M5 CPU 10-Core (4 performance core + 6 efficiency core) GPU 10-Core Neural Accelerator Neural Engine 16-Core 153 GBps di banda di memoria |
Apple M4 CPU 10-Core (4 performance core + 6 efficiency core) GPU 10-Core Neural Engine 16-Core 120 GBps di banda di memoria |
| Media engine | H.264, HEVC, ProRes e ProRes RAW con accelerazione hardware Motore di decodifica video Motore di codifica video Motore di codifica e decodifica ProRes Decodifica AV1 |
|
| Display | Liquid Retina XDR mini-LED 120 Hz, 1000 nit (tipica), 1600 nit (picco), True Tone |
Liquid Retina XDR mini-LED 120 Hz, 1000 nit (tipica), 1600 nit (picco), True Tone |
| Diagonale | 14,2 pollici |
14,2 pollici |
| Risoluzione | 3024 x 1964 pixel | 3024 x 1964 pixel |
| Memoria | 16 – 24 – 32 GB | 16 – 24 – 32 GB |
| Capacità | 512 GB – 1 -2 – 4 TB | 512 GB – 1 -2 TB |
| Autonomia | 16 ore di navigazione web in wireless 24 ore di streaming video Batteria da 72,4 wattora |
16 ore di navigazione web in wireless 24 ore di streaming video Batteria da 72,4 wattora |
| Videocamera | Videocamera Center Stage da 12MP Panoramica Scrivania Registrazione video HD a 1080p Processore ISP evoluto |
Videocamera Center Stage da 12MP Panoramica Scrivania Registrazione video HD a 1080p Processore ISP evoluto |
| Wireless e Porte | Wi‑Fi 6E (802.11ax), Bluetooth 5.3 Tre porte Thunderbolt 4 (USB‑C) Porta HDMI Slot SDXC card |
Wi‑Fi 6E (802.11ax), Bluetooth 5.3 Tre porte Thunderbolt 4 (USB‑C) Porta HDMI Slot SDXC card |
Prezzi e convenienza
Il “nuovo” Apple MacBook Pro 14″ con chip M5 è pre-ordinabile da oggi, anche in Italia, con la disponibilità effettiva prevista tra sette giorni, mercoledì 22 ottobre 2025. Le colorazioni disponibili sono due (Nero siderale e Argento), mentre le configurazioni disponibili sono tre, tutte con CPU 10-core e GPU 10-core. Ecco il listino prezzi:
- Configurazione con 16 GB di memoria unificata e 512 GB di SSD al prezzo di 1.849 euro
- Configurazione con 16 GB di memoria unificata e 1 TB di SSD al prezzo di 2.099 euro
- Configurazione con 24 GB di memoria unificata e 1 TB di SSD al prezzo di 2.349 euro
Pre-ordina MacBook Pro 14″ con M5 su Amazon
Sul sito ufficiale di Apple è possibile scegliere di configurare il MacBook con l’opzione “Display con nanotexture” che prevede un costo aggiuntivo di 190 euro, con un SSD più capiente (fino a 4 TB) o con un alimentatore (altrimenti non disponibile in confezione).
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Da M1 o M2 a M5: sì, conviene
Il MacBook Pro M5 parte da 1.849 euro con 16GB di memoria unificata e SSD a 512GB, meno costoso del modello M4 al debutto. Tuttavia, con gli M4 ancora disponibili negli store e già oggetto di sconti, il rapporto qualità‑prezzo si fa più interessante per chi non ha esigenze specificamente legate all’AI. Per studenti, creativi e professionisti che lavorano quotidianamente con software ottimizzati per Metal o con app basate su machine learning, l’M5 può portare un vantaggio tangibile. Ma per la maggior parte degli utenti, il salto di performance rispetto a M4 potrebbe non giustificare la spesa, almeno nel breve termine.

Se invece usate ancora un MacBook Pro M1 o M2, qui non c’è storia. Il passaggio ad M5 rappresenta un salto epocale: CPU e GPU molto più potenti, NPU rinnovata, efficienza energetica di livello desktop e capacità AI che rendono il dispositivo decisamente più “future‑proof”. È una differenza che si percepisce non solo nei benchmark, ma nella vita reale: app che si aprono più rapidamente, tempi di export video dimezzati e maggiore fluidità in multitasking. In altri termini, per chi arriva da M1 o M2, il nuovo MacBook Pro M5 è un upgrade concreto e sensato.
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