Qualche tempo fa vi abbiamo comunicato di come la RAI non fosse sicura al 100% di voler esercitare l’opzione che ha con Sky per il rinnovo dei Diritti TV della prossima Champions League. Successivamente Sky ha iniziato a guardarsi intorno in cerca di possibili acquirenti di tali diritti, adocchiando nello specifico Mediaset. Questo non è piaciuto alla RAI che ha fatto causa a Sky circa l’opzione del rinnovo prioritario non rispettato nei confronti della RAI.

Per la Rai tale opzione non era esercitabile solo nel caso in cui Sky fosse stata titolare esclusivo dei diritti per il campionato di Serie A, circostanza non verificatasi vista la legge Melandri e l’ingresso in Italia di DAZN. Ebbene, la causa è andata avanti per alcuni mesi ma la sentenza ha dato ragione a Sky.

Ciò significa che la Champions League non verrà più trasmessa sulle reti Rai nel triennio 2018-21, lasciando ampio spazio di manovra a Sky per contrattare con altre aziende e rientrare del grosso investimento di ben 900 milioni di euro.

La RAI ha pubblicato una nota in cui indica che “in merito al ricorso presentato dalla Rai il tribunale di Milano non ha affrontato il merito della questione, limitandosi a rilevare la mancanza dei requisiti per una pronuncia d’urgenza. La Rai ricorrerà per vedere riconosciute le proprie ragioni e assicurare al proprio pubblico la visione delle partite di Champions League per le prossime due stagioni“.

Seppur la RAI potrebbe chiedere un ulteriore ricorso contro la decisione, non è da escludere che la TV di Stato possa sedersi a tavolino con Sky e cercare un nuovo accordo. Allo stesso modo, è possibile che Mediaset possa inserirsi e acquisire i diritti TV.

Ricordiamo che la prossima Champions League inizierà il 25 giugno con i primi turni preliminare e si concluderà il 30 maggio 2020 con la finale unica dello Stadio Olimpico Atatürk di Istanbul.