Con le notizie che riportano che TSMC (fornitore esclusivo Apple di chip serie A) si accinge a iniziare la produzione di massa dei primi chip sfruttando il processo produttivo a 5nm, vengono rinvigorite le indiscrezioni secondo cui gli iPhone 2020 saranno fra i primi smartphone a poter contare su un chip a 5nm.

Gli iPhone 2020 potrebbero equipaggiare dei chip a 5 nm 1

Precisiamo che non si tratterà dei prossimi iPhone che verranno presentati a settembre ma di quelli della generazione ancora successiva. I nuovi iPhone 2019 dovrebbero continuare un processo produttivo a 7nm, anche se con un’ottimizzazione migliore e quindi performance superiori.

Il processo produttivo di un chip indica la dimensione di ogni transistor. Va da se che diminuendo la dimensione di ogni transistor è possibile inserirne di più in una stessa area, con conseguente guadagno sia in termini di prestazioni massime che di efficienza energetica (è possibile eseguire un’operazione con minor energia).

Stando alle informazioni trapelate in rete, TSMC dovrebbe usare un’inedita versione dell’EUV (litografia ultravioletta estrema) rispetto all’attuale versione, che consentirà di migliorare comunque prestazioni, dimensioni e consumi in termini di energia richiesta.

iPhone 5G

Il 2020 sarebbe l’anno anche per un’altra rivoluzione per gli iPhone: stiamo parlando del 5G. Apple infatti ha previsto l’introduzione di un modem 5G (non quelli di Intel che si è tirata fuori dal business) solo nel 2020, nella speranza che le reti 5G siano abbastanza sviluppate da poter essere usate da milioni di persone.

Considerando che gli iPhone di corrente generazione hanno dei SoC che, in termini di potenza grafica, sono addirittura superiori alle CPU presenti nei MacBook Pro, è lecito attendersi che il 2020 possa anche essere l’anno perfetto per il tanto rumoreggiato passaggio dei Mac dalle CPU Intel a un SoC proprietario basato su architettura ARM.

Con l’avvicinarsi del limite estremo del silicio (in molti credono che non si possa andare oltre i 5nm per non incorrere in problemi di “quantum tunneling”), i produttori di chip dovranno rimboccarsi le maniche a trovare nuovi materiali che siano migliori del silicio. Chissà che in futuro non vedremo un iPhone dotato di un SoC fatto di grafene.