Fase due in arrivo nella battaglia contro il Covid-19 anche per Apple e Google, che vareranno nel giro di poco un’importante modifica al modo in cui la tecnologia può spalleggiarci nella quotidiana lotta contro il virus. Ridimensionato il ruolo di un’app accolta con eccessiva freddezza dagli italiani come Immuni (appena cinque milioni di download) che tuttavia continuerà ad essere uno strumento centrale anche nel prossimo futuro.

La funzione di rilevamento dei contatti sarà integrata nei sistemi operativi Android e iOS e attiva indipendentemente dalla presenza di Immuni tra le app installate. Il tutto nelle prossime settimane, quando un utente potrà essere avvisato a prescindere dall’installazione di Immuni della possibilità di essere un contagiato da Covid-19 a causa di un contatto prolungato con una persona poi rivelatasi positiva.

La rivoluzione in arrivo nel contact tracing

Immuni però non sarà inutile. Fatto il tampone ed appurata la positività al virus, si dovrà passare necessariamente dall’app per la segnalazione al sistema sanitario nazionale e l’aggiornamento dei server tramite codice, funzionale ad avvisare poi tutti gli smartphone entrati precedentemente in contatto con il neo positivo al Covid-19. Non appena Apple e Google renderanno quindi operativa la novità a livello di sistema, la notifica del possibile rischio a causa di un contatto precedente sarà integrata nell’OS, rendendo Immuni utile a positività accertata per generare le notifiche ai possibili contagiati.

Ieri Apple ha rilasciato la beta di iOS 13.7 agli sviluppatori con l’integrazione della notifica a livello di sistema: non sarà però attiva di default, ma verrà chiesto il consenso all’utente in fase di aggiornamento. Sistema simile per Google, che provvederà ad aggiornare gli smartphone Android tramite i Google Play Services: anche in questo caso servirà il consenso dell’utente per dare il via alla seconda fase di una lotta che potrà essere vinta se ci avvarremo di tutti i sistemi che la tecnologia ci mette a disposizione.