Come spesso accade quando si parla di Tesla, la questione relativa al Full Self-Driving (supervisionato) continua a riaccendere l’attenzione delle autorità statunitensi; una nuova lettera inviata questa settimana alla casa automobilistica dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) segnala infatti almeno 80 episodi nei quali il software avrebbe ignorato un semaforo rosso o attraversato la corsia errata, un numero che rappresenta un netto incremento rispetto alle circa cinquanta violazioni identificate in precedenza quando l’agenzia aveva aperto la prima indagine su questo comportamento specifico.
Un numero di segnalazioni in crescita per gli errori del sistema FSD di Tesla
Secondo quanto riportato, la NHTSA ha raccolto 62 reclami provenienti direttamente dai conducenti Tesla, 14 segnalazioni fornite dalla stessa azienda e quattro resoconti giornalistici che descrivono incidenti simili. La crescita delle segnalazioni è particolarmente significativa se si considera che il primo lotto recensito dall’Office of Detection Investigation (ODI) includeva numerosi episodi localizzati in un singolo incrocio a Joppa, nel Maryland; Tesla aveva sostenuto di aver già risolto il problema in quell’area, ma l’agenzia non ha indicato in quali luoghi siano avvenuti i casi più recenti e, come spesso accade, le documentazioni ufficiali inviate dall’azienda risultano pesantemente censurate.
La nuova lettera chiarisce come l’ODI sia ora impegnato a stabilire se l’FSD sia realmente in grado di rilevare e interpretare con precisione semafori, segnaletica verticale e orizzontale, oltre a verificare se il sistema avvisi tempestivamente i conducenti quando si verifica un comportamento anomalo. Si tratta di un passaggio cruciale, perché è da queste risposte che dipenderà l’eventuale esacalation dell’indagine; Tesla dovrà fornire una serie di informazioni dettagliate entro il 19 gennaio 2026, incluse le statistiche sul numero dei veicoli dotati di FSD, la frequenza con cui gli utenti lo utilizzano e tutti i reclami ricevuti su questo comportamento, anche quelli provenienti da operatori di flotte o da procedimenti legali e arbitrati di terze parti.
Il tempismo non è dei migliori per la casa automobilistica, considerando che proprio in questi giorni Elon Musk ha pubblicato su X un messaggio in cui afferma che l’ultima versione dell’FSD permetterà agli utenti di inviare messaggi mentre il software è attivo. Si tratta di un comportamento illegale nella totalità degli Stati Uniti, e le parole di Musk non contribuiscono certo a stemperare il clima attorno alla piattaforma.
È importante sottolineare che questa rappresenta la seconda indagine aperta sulla tecnologia FSD in poco più di un anno, nell’ottobre 2024 l’agenzia aveva avviato un’altra analisi per valutare il comportamento del software in condizioni di scarsa visibilità, come in presenza di nebbia fitta o luce solare particolarmente intensa. In questo senso, l’impressione è che la NHTSA stia tracciando una linea sempre più netta tra ciò che Tesla promette, ovvero una guida autonoma evoluta e progressivamente più indipendente, e ciò che l’autorità ritiene oggi accettabile in termini di sicurezza reale su strada.
Non ci resta che attendere per scoprire quali saranno le conseguenze di questa nuova ondata di segnalazioni, le risposte che Tesla fornirà a gennaio potrebbero portare a richiami software, aggiornamenti obbligatori o addirittura un ampliamento dell’indagine; il 2026 si preannuncia dunque un anno decisivo per il futuro, e la regolamentazione, della guida autonoma secondo Tesla.
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