La battaglia legale tra Strava e Garmin, che nelle scorse settimane aveva agitato non poco l’intero settore del fitness digitale, si è conclusa in modo del tutto inaspettato: la piattaforma californiana ha ritirato volontariamente la causa senza pregiudizio, chiudendo il contenzioso dopo soltanto 21 giorni dal deposito.
Una retromarcia improvvisa che, se da un lato evita ulteriori escalation tra due ecosistemi che convivono (e interagiscono) quotidianamente, dall’altro apre interrogativi profondi sulle reali motivazioni dell’azione e sulle conseguenze reputazionali di Strava.
Strava si ritira e chiude il contenzioso con Garmin
La denuncia, presentata il 30 settembre da Strava, accusava Garmin di violazione di più brevetti legati a due delle funzionalità simbolo dell’app: Segments (con classifiche basate su porzioni di percorso definite dagli utenti) e Heatmap (le mappe di attività della community con routing basato sulla popolarità). Strava sosteneva che Garmin avesse replicato le stesse soluzioni tecniche all’interno delle proprie funzioni Trendline e Courses, anche dopo un accordo di cooperazione firmato nel 2015.
Dietro la rigidità della contesa legale però, si celava un malcontento più profondo, secondo quanto rivelato dal Chief Product Officer Matt Salazar, ad accendere la miccia sarebbe stata una nuova policy introdotta da Garmin il 1° luglio, che prevedeva a partire dal 1° novembre l’obbligo di mostrare il logo Garmin su qualsiasi attività o contenuto condiviso pubblicamente se derivante da dati raccolti con i loro dispositivi. Un’imposizione che Strava ha interpretato come pubblicità forzata e soprattutto come una disputa sul controllo dei dati degli utenti.
Il 21 ottobre è arrivato l’atto ufficiale di rinuncia alla causa, che chiude il caso senza alcuna decisione nel merito; formalmente dunque, non esiste né un vincitore né un perdente, nella pratica però il ritiro è stato percepito come un passo falso clamoroso da parte di Strava, soprattutto perché la causa era stata diretta contro il suo partner hardware più importante, quello da cui dipende la maggior parte dei caricamenti di attività sulla piattaforma.
La vicenda, oltre al danno d’immagine, rischia di interferire anche con i piani futuri dell’azienda, è infatti noto che Strava sta lavorando da tempo alla propria IPO (la quotazione in borsa prevista già nei primi mesi del prossimo anno), e questo tipo di controversie potrebbe pesare sulle percezioni degli investitori circa la solidità della governance.
Per gli utenti nel breve periodo non cambia niente, la sincronizzazione Strava-Garmin continua a funzionare normalmente, non ci sono limitazioni all’uso delle API e non sono previste modifiche immediate per chi utilizza un dispositivo Garmin per tracciare le attività.
Tuttavia, l’episodio mette in luce un fatto ormai evidente, i due colossi non sono più semplici partner di integrazione, ma competono per il controllo dell’esperienza utente lato software, dei servizi di pagamento e soprattutto dei dati generati dalle attività sportive; la convivenza operativa continuerà, ma il clima non tornerà facilmente quello di prima.
Il caso è chiuso, ma non la partita; Strava potrebbe proseguire lungo una strategia legale più ampia, magari rivolgendosi a competitor più piccoli come Komoot o Ride With GPS per rafforzare il proprio portafoglio brevetti in vista della quotazione. Garmin dal canto suo esce rafforzata, senza aver dovuto cedere nulla e con la dimostrazione, indiretta, della solidità del proprio ecosistema integrato.
L’equilibrio al momento è instabile, la collaborazione tecnica tra le due aziende convive con una competizione sempre più esplicita sul valore dei dati; non è ancora chiaro se ci sarà una riconciliazione concreta o se questo ritiro è solo il preludio a nuovi scontri.
- Tutti contro Garmin: anche Suunto (come Strava) fa causa all’azienda
- Strava porta i Live Segments su Apple Watch con l’ultima versione dell’app
- Strava lancia Power Skills e Training Zones: funzioni avanzate per ciclismo e corsa
- Strava si migliora: nuove funzioni AI per gli abbonati e classifiche più eque
I nostri contenuti da non perdere:
- 🔝 Importante: Amazon chiarisce che Fire TV non passerà a Vega OS ma resterà su Fire OS ancora a lungo
- 💻 Scegli bene e punta al sodo: ecco le migliori offerte MSI notebook business Black Friday 2025
- 💰 Risparmia sulla tecnologia: segui Prezzi.Tech su Telegram, il miglior canale di offerte
- 🏡 Seguici anche sul canale Telegram Offerte.Casa per sconti su prodotti di largo consumo

