Il percorso di OpenAI verso il mercato dei prodotti fisici comincia a delinearsi con maggiore chiarezza e, come spesso accade nel settore tecnologico, le indiscrezioni parlano di un progetto ambizioso che intreccia le competenze di ex dirigenti Apple e la collaborazione di fornitori storicamente legati a Cupertino.
Secondo quanto riportato, l’azienda guidata da Sam Altman avrebbe già avviato la produzione del suo primo hardware consumer, con un debutto previsto tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.
Il primo passo di OpenAI nel settore hardware consumer potrebbe essere uno smart speaker
Il dispositivo, descritto dalle fonti come simile a uno smart speaker privo di display, si avvicinerebbe all’esperienza d’uso di prodotti come Amazon Echo o HomePod, ma con un’anima fortemente orientata all’intelligenza artificiale generativa; OpenAI avrebbe già firmato un accordo di produzione con Luxshare, uno dei principali partner di Apple, a conferma di un legame diretto con la filiera di fornitura che da anni alimenta i prodotti della mela.
Non solo Luxshare, anche Goertek, azienda coinvolta nello sviluppo di componenti per AirPods, HomePod e Apple Watch, sarebbe stata contattata per fornire i moduli audio, insieme ad altri fornitori cinesi specializzati in utensili e soluzioni acustiche di precisione. Una mossa che indica la volontà di OpenAI di puntare su standard qualitativi già collaudati nel mercato dei dispositivi premium.
Alla guida del progetto hardware c’è Tang Tan, ex dirigente Apple con 25 anni di esperienza nella progettazione di prodotti iconici; Tan ha lasciato l’azienda californiana nel 2023 per diventare Chief Hardware Officer di OpenAI, riportando direttamente al CEO Sam Altman.
Il colosso dell’IA ha inoltre rafforzato il proprio team con almeno 25 ex dipendenti Apple, tra cui nomi di spicco come Cyrus Daniel Irani, storico designer dell’interfaccia di Siri, e Matt Theobald, veterano del design produttivo per i dispositivi della mela. Si parla anche di ingegneri provenienti dai reparti Fotocamera e Watch, tutti confluiti nell’organizzazione di Tan o, in alcuni casi, ancora legati a LoveFrom, lo studio fondato da Jonny Ive.
Questa strategia di assunzioni mirate segue l’acquisizione, avvenuta a maggio 2025, di io Products, lo studio hardware co-fondato dallo stesso Ive e da Tan, per un valore di 6,5 miliardi di dollari; i documenti relativi all’operazione parlano di una famiglia di prodotti nativi per l’intelligenza artificiale, destinata a espandersi nel tempo con prototipi che includerebbero non solo smart speaker, ma anche occhiali intelligenti, un pin indossabile e persino un registratore vocale digitale.
Questa massiccia campagna di reclutamento non è priva di implicazioni, Apple, che dal 2024 ha stretto una partnership con OpenAI per integrare i modelli GPT in Siri e iOS, si trova ora a collaborare con un’azienda che sta parallelamente costruendo un proprio ecosistema hardware grazie a ex dipendenti e fornitori di Cupertino. Una situazione che potrebbe complicare i rapporti tra le due società, soprattutto se il nuovo dispositivo andrà a competere direttamente con HomePod e altri prodotti del settore smart home.
OpenAI non conferma ufficialmente le indiscrezioni, ma le mosse in corso (dalla produzione con Luxshare al reclutamento di veterani Apple) lasciano pochi dubbi sulla direzione intrapresa; se le tempistiche ipotizzate saranno rispettate, il primo prodotto hardware targato OpenAI potrebbe arrivare sul mercato entro due anni, aprendo un capitolo completamente nuovo nella storia della società.
Per gli utenti questo significa che l’intelligenza artificiale generativa, finora confinata in app e servizi cloud, potrebbe presto entrare nelle case sotto forma di un dispositivo dedicato, pronto a sfidare i colossi del settore con una combinazione di competenze software e design di alto livello.
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