Nella serata di ieri, Apple ha presentato ufficialmente i quattro nuovi iPhone che compongono la gamma 2025: iPhone 17iPhone AiriPhone 17 Pro iPhone 17 Pro Max.

Da qui in avanti ci sarà spazio per vari approfondimenti e su tutte le prove sul campo del caso con i nuovi arrivati ma, per il momento, cerchiamo di andare a scoprire qualcosa in più su alcuni aspetti emersi in seguito al lancio di ieri, incluso qualcosa che riguarda due vecchie generazioni di iPhone. Mettetevi comodi.

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Apple N1 è la prima scheda di rete realizzata “in casa”

Partiamo in questa rassegna dalla scheda di rete Apple N1, la prima interamente realizzata da Apple che ha così pensionato la vecchia scheda di rete Broadcom utilizzata finora su tutti gli iPhone.

Con questo chip, il colosso di Cupertino compie un altro passo verso la propria indipendenza tecnologica, limitando sempre più i chip di terze parti presenti all’interno dei propri dispositivi.

Apple N1 è, come anticipato, una scheda di rete che supporta il Wi-Fi 7 (802.11 be con tecnologia MIMO 2×2), il Bluetooth 6.0 (l’ultima versione disponibile, netto passo in avanti rispetto al Bluetooth 5.3 dei vecchi modelli) e le reti Thread (per controllare i dispositivi della smart home, con un occhio di riguardo all’ecosistema HomeKit).

Il Bluetooth 6.0 abilita una serie di novità: Channel Sounding (tracciamento della posizione con precisione centimetrica), latenza più ridotta (migliora lo streaming audio e l’esperienza in gaming), maggiore stabilità (gestione migliore dei dispositivi collegati).

Un altro vantaggio del chip N1, sottolineato da Apple in fase di annuncio, è la capacità di migliorare le esperienze con AirDrop e l’hotspot personale grazie a connessioni più stabili, maggiori velocità (anche con rete congestionata) e maggiore sicurezza.

Oltre al SoC proprietario A19 (per il modello base) e A19 Pro (su due declinazioni per gli altri tre modelli), tutti gli iPhone 17 dispongono così di un secondo chip proprietario che consente ad Apple di creare una migliore ottimizzazione generale.

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Sul modello Air c’è l’efficientissimo modem Apple C1X

C’è poi un altro chip proprietario realizzato da Apple ma, stavolta, lo ritroviamo esclusivamente su iPhone Air: parliamo del modem Apple C1X, evoluzione del modem Apple C1 che il colosso di Cupertino ha portato al debutto su iPhone 16e.

Rispetto al modem di prima generazione, il nuovo C1X risulta fino a due volte più veloce sulle stesse tecnologie cellulari, ovvero il 5G sub-6GHz; manca il supporto al 5G mmWave (presente invece sugli altri tre modelli, dotati di un più recente modem Qualcomm).

Stando a quanto dichiarato da Apple, il nuovo modem risulta più performante rispetto al modem presente su iPhone 16 Pro (era sempre targato Qualcomm), consumando il 30% di energia in meno a parità di condizioni (torna il confronto solo sul 5G sub-6GHz).

Questo componente, unito alle performance e all’efficienza energetica garantita dal SoC Apple A19 Pro e dalla sopra-citata scheda di rete Apple N1, fa sì che iPhone Air risulti un vero e proprio campione di autonomia, nonostante la batteria integrata non sia enorme.

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Cosa ci dicono le etichette energetiche degli iPhone 17

L’ultimo set di curiosità riguardo i nuovi iPhone 17 proviene dalle etichette energetiche che accompagnano i quattro smartphone nell’Unione Europea (per obbligo di legge). Esse, a colpo d’occhio, forniscono una panoramica su classe energetica, autonomia (in un ciclo standardizzato), resistenza alle cadute, riparabilità, durata nel tempo (in termini di cicli di ricarica) della batteria e certificazione dell’impermeabilità agli agenti esterni (polvere e acqua).

Tutti e quattro i modelli presentati da Apple nella serata di ieri godono della classe energetica A, sintomo di un’ottima efficienza nonostante le performance che sulla carta crescono rispetto ai modelli della precedente generazione.

Per quanto concerne l’autonomia nel ciclo standardizzato, iPhone 17 (codice modello A3520) totalizza 41 oreiPhone Air (codice modello A3517) si ferma a 40 ore, iPhone 17 Pro (codice modello A3523) totalizza 47 ore iphone 17 Pro Max (codice modello A3526) si spinge fino a 53 ore.

Continuando a scendere, scopriamo che tutti e quattro gli iPhone 2025 godono della medesima classificazione per quanto concerne resistenza alle cadute (grado B), riparabilità (grado C, quindi non ottimale), durata nel tempo della batteria (1000 cicli di ricarica) e certificazione contro gli agenti esterni (tutti godono della certificazione IP68).

Le schede informative svelano le capacità delle batterie

Le etichette non dicono direttamente tantissime altre informazioni che possiamo scoprire inquadrando i codici QR presenti in ciascuna di esse: tra queste informazioni rientrano lecapacità delle batterie che Apple ha integrato nei quattro modelli.

Le parole che il colosso di Cupertino ha speso sull’argomento durante il keynote di presentazione non erano “campate per aria”, dato che scopriamo che c’è stato un effettivo incremento della capacità sui modelli nuovi (rispetto ai vecchi).

  • iPhone 17 integra una batteria da 3.692 mAh, vale a dire un’unità più capiente del 3,7% rispetto a quella integrata in iPhone 16 (che è da 3.561 mAh)
  • iPhone Air integra una batteria da 3.149 mAh; è chiaro che in questo caso non abbiamo un predecessore diretto (iPhone 16 Plus integra una batteria da 4.674 mAh)
  • iPhone 17 Pro integra una batteria da 4.252 mAh, vale a dire un’unità più capiente del 18,7% rispetto a quella integrata in iPhone 16 Pro (che è da 3.582 mAh)
  • iPhone 17 Pro Max integra una batteria da 5.088 mAh, vale a dire un’unità più capiente dell’8,6% rispetto a quella integrata in iPhone 16 Pro Max (che è da 4.685 mAh).

All’atto pratico, quindi, il modello che compie il salto in avanti maggiore in termini di capacità è iPhone 17 Pro. Sul modello Air, invece, la batteria è decisamente più capiente rispetto ai 2.800/2.900 mAh suggeriti dai rumor: se i numeri presenti sull’etichetta (in termini di autonomia) e quelli dichiarati da Apple dovessero corrispondere al vero, allora lo spessore ridotto sarà tutto fuorché un grosso limite.

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Apple ha esteso l’accesso gratuito ai servizi satellitari d’emergenza sugli iPhone 14 e 15

Nei comunicati stampa che hanno accompagnato il lancio di iPhone 17, di iPhone Air e degli iPhone 17 Pro, Apple ha incluso una postilla che riguarda l’accesso alle funzionalità satellitari d’emergenza sui vecchi modelli che supportano tale funzionalità.

Apple sta estendendo l’accesso gratuito alle funzioni satellitari per un ulteriore anno per chi già usa iPhone 14 e iPhone 15. La prova gratuita verrà estesa per chi ha attivato il proprio iPhone 14 o iPhone 15 in un Paese che supporta le funzioni via satellite entro le 9:00 CEST del 9 settembre 2025. Per verificare la disponibilità delle funzioni satellitari, visitare la pagina support.apple.com/it-it/105097.

In soldoni, quindi, gli utenti in possesso di un iPhone 14 o di un iPhone 15 che sia stato attivato prima del 9 settembre 2025 in uno dei paesi supportati (l’Italia rientra tra questi da marzo 2023), potranno continuare ad usufruire delle funzioni satellitari d’emergenza gratuitamente almeno fino a settembre 2026.

Si tratta del primo “rinnovo” per iPhone 15, mentre per iPhone 14 era già stato fatto un rinnovo a settembre 2024. C’è anche la possibilità che Apple decida di mantenere grautite per sempre le funzionalità satellitari, dato che comunque si tratta di funizioni salvavita.

Per fare un po’ di contesto, la suite delle funzioni satellitari d’emergenza di Apple include SOS Emergenze via satelliteMessaggi via satelliteDov’è via satellite Assistenza stradale via satellite. Esse sono fornite da Globalstar, partner del colosso di Cupertino per i servizi satellitari. Solo le prime due funzionalità sono disponibili in Italia.