L’universo Nintendo è in fermento e, come spesso accade quando si parla della casa di Kyoto, le notizie viaggiano su due binari paralleli: da un lato il successo commerciale di un nuovo prodotto, dall’altro alcune scelte strategiche che potrebbero far storcere il naso agli utenti più affezionati.

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Nintendo Switch 2 raddoppia le vendite iniziali della prima generazione

A poco meno di due mesi dal debutto ufficiale, Nintendo Switch 2 ha già segnato un risultato destinato a entrare negli annali, 5,82 milioni di unità vendute nel primo mese di commercializzazione; un dato impressionante, che raddoppia le 2,7 milioni di unità vendute dalla Switch originale nello stesso lasso di tempo nel lontano 2017.

Nintendo ha confermato l’enorme successo attraverso il suo report finanziario relativo al primo trimestre dell’anno fiscale in corso, evidenziando un incremento del fatturato pari al 132% rispetto allo stesso periodo del 2024; in cifre, si parla di 572,3 miliardi di yen (circa 3,8 miliardi di dollari), a fronte di 246,6 miliardi di yen dello scorso anno.

Come spesso accade con i lanci di successo, la domanda iniziale ha superato l’offerta, causando disagi ai consumatori in diverse regioni del mondo; Nintendo si è scusata ufficialmente per la situazione, impegnandosi ad aumentare la produzione per soddisfare il fabbisogno globale nei mesi a venire. L’obbiettivo dichiarato dall’azienda è quello di 15 milioni si Switch 2 vendute entro la fine dell’anno fiscale 2026.

Nintendo alza i prezzi della Switch originale a causa dei dazi

Parallelamente ai successi della console di nuova generazione, arriva una notizia meno entusiasmante per chi stava valutando l’acquisto del precedente modello, Nintendo ha confermato un aumento dei prezzi per l’intera famiglia Switch 1, comprese Switch Lite, Switch OLED e alcuni accessori selezionati.

Al momento, i nuovi prezzi non sono stati resi noti per il mercato europeo, ma in Canada sono già effettivi: +20 dollari canadesi per Switch e Switch Lite, +40 dollari canadesi per la versione OLED. L’azienda giustifica la decisione con un generico riferimento alle condizioni di mercato, ma è chiaro che sullo sfondo pesa la nuova ondata di dazi doganali statunitensi, recentemente annunciati dalla Casa Bianca; una tassa del 20% sui prodotti provenienti dal Vietnam, dove Nintendo produce la sua nuova generazione di console, sta ridefinendo l’equilibrio commerciale.

Nonostante questo la società giapponese afferma che l’impatto sulle previsioni di guadagno per l’intero anno fiscale non sarà significativo, per il momento i prezzi di Switch 2 e dei relativi giochi fisici e digitali non subiranno variazioni, ma resta da capire se anche questa stabilità sarà destinata a durare.

Nel frattempo, è interessante notare come la vecchia Switch continui a macinare numeri da record, con 153,1 milioni di unità vendute è ormai a un passo dal sorpassare il Nintendo DS (154,02 milioni di unità) e diventare la console Nintendo più venduta di sempre, un risultato che testimonia l’incredibile longevità del progetto Switch e la sua capacità di evolversi pur restando fedele a se stesso.

In definitiva, Nintendo festeggia con una mano e alza i prezzi con l’altra, la nuova Switch 2 sta andando a ruba ma le tensioni geopolitiche e le scelte strategiche dell’azienda rischiano di influenzare i piani d’acquisto di molti utenti; chi è interessato a un modello della precedente generazione, magari per risparmiare qualcosa, dovrà fare i conti con un rincaro imminente.